Belle le autostrade digitali, le reti a banda ultralarga, ma se non sai usarle non servono a nulla proprio come le infrastrutture in asfalto in mancanza di patente. Ecco perché Tim, da tempo, si sta impegnando nel progetto «Operazione Risorgimento Digitale». In principio doveva essere un lungo tour attraverso la Penisola per organizzare incontri e distribuire competenze digitali ma la pandemia ha cambiato tutto, accelerando il percorso verso la digitalizzazione delle persone. Il risultato del lavoro portato avanti da Tim è nei numeri con oltre 1 milione di persone che si sono collegate a percorsi formativi di vario genere e webinar. Ora Tim ha unito le forze con la tv pubblica, la Rai, per lanciare in autunno una docuserie sul risorgimento digitale degli italiani: otto storie (che Tim sta ancora cercando) che racconteranno di quegli italiani che non hanno usato il digitale solo per sopravvivere ma anche per migliorare e reinventarsi. Il titolo della mini serie indica chiaramente lo scopo: «Tutto è possibile. Storie di Risorgimento Digitale», con l'ambizione di fornire spunti possibili alle persone in cerca di occupazione o per migliorare il proprio business.
«Ci serviva il salto di qualità ha spiegato il presidente di Tim, Salvatore Rossi (in foto) e il miglior partner non poteva che essere la Rai, già protagonista negli anni '50 di una memorabile campagna di alfabetizzazione, nel senso letterale del termine». Il programma in questione era il mitico «Non è mai troppo tardi» con il maestro Manzi che portava briciole di alfabetizzazione a persone che non avevano potuto andare a scuola. E lo stesso si propone la scuola digitale organizzata dalla società di tlc, che ha trovato ampio appoggio in 40 partner che comprendono società ma anche le associazioni dei consumatori.
Il superamento del digital divide con la crescita dell'alfabetizzazione digitale è un obiettivo di cui anche «il presidente Draghi ha sottolineato l'importanza» aggiunge Rossi ribadendo la necessità di non lasciare nessuno indietro. «Tutti sanno leggere e scrivere, ma non tutti sanno usare un computer - sottolinea - cosi' abbiamo pensato di coinvolgere nel progetto anche la Rai». Una partnership che in futuro potrebbe continuare. Tim, per svecchiare il Paese, era partita dalla Sicilia nel 2019 con bus e camion pieni di pc e smartphone per insegnare direttamente alle persone a usare questi strumenti. Ma appena la carovana era sbarcata in Calabria è cominciata la pandemia e il progetto si è fermato trasferendosi sul web. Ora arriva la docuserie con l'obiettivo di raggiungere i giovani, attraverso lo streaming di RaiPlay, ma anche il pubblico della tv tradizionale. Per trasformare l'emergenza in opportunità Tim e Rai vogliono raccontare le storie della didattica a distanza e quelle di medici, infermieri, commercianti, artigiani. «Le storie di quei 10 milioni di italiani ha detto Riccardo Luna, ideatore del progetto che, con l'inizio della pandemia, hanno fatto per la prima volta nella loro vita qualcosa di digitale». Sul sito «Operazione Risorgimento Digitale» sono disponibili tutte le informazioni per candidare la propria storia fino al 26 aprile.
Ogni episodio, della durata di circa 25 minuti racconta come il digitale cambia la vita. Al termine di ogni puntata, il protagonista, donerà un oggetto rappresentativo della sua avventura che andrà a far parte integrante del progetto «Tutto è possibile. Storie di Risorgimento Digitale».
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