Clima disteso anche se le preoccupazioni non sono poche». Raggiungiamo il segretario di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi, a tarda sera quando scende dall'aereo che da Roma lo ha riportato a Milano dopo il vertice di Villa Grande.
Onorevole Lupi, in che senso c'è preoccupazione?
«Il clima all'interno della coalizione è molto buono. Legittime, però, sono le preoccupazioni sia dello stesso Berlusconi che nostre. Nessuno di noi vuole che il leader di Forza Italia corra il rischio di un insuccesso».
Quindi la compattezza della coalizione non è in discussione.
«L'elezione del presidente della Repubblica è forse il momento più importante della vita politica della nostra democrazia. La coalizione di centrodestra non può non fare una proposta pienamente e convintamente condivisa. Ne andrebbe del futuro stesso della coalizione».
I numeri ci sono? Avete parlato di questo, immagino.
«La nostra coalizione è compatta nell'indicare il nome di Berlusconi come candidato. Lui ancora non ha sciolto la riserva e nel prossimo incontro dovremo verificare proprio l'esistenza dei numeri. Noi possiamo portare nel confronto con le altre forze politiche la compattezza della coalizione. Al cui interno, ovviamente, ognuno partecipa con i suoi numeri. La matematica ci dice che non bastano ma il centrodestra ha una sorta di maggioranza relativa quindi il diritto/dovere di avanzare delle proposte. E chi meglio di Berlusconi che rappresenta può rappresentare la storia del centrodestra in questi ultimi vent'anni?»
Dal centrosinistra, però, continuano a ripetere che Berlusconi non riuscirà a trovare i numeri sufficienti. È d'accordo?
«Non è Berlusconi che deve trovare i numeri. Siamo noi, è tutta la coalizione che deve farlo. E il confronto politico, il dialogo, serve proprio a questo. Dobbiamo mettere sul piatto la nostra proposta politica e vedere come reagiscono i nostri interlocutori».
Giuseppe Conte ha già detto che se il centrodestra insiste su Berlusconi ci sarà un fronte contrapposto.
«Perfetto. Ovviamente è una scelta più che legittima. D'altronde quando ci proposero a suo tempo la candidatura di Romano Prodi noi abbiamo detto di no. In democrazia funziona così».
Quindi con chi sarà «possibile» il dialogo cui faceva prima riferimento?
«Con le forze centriste come Italia viva, per esempio. Ma c'è il grande soggetto del gruppo Misto. Parleremo con tutti e ci confronteremo».
Nel vertice si è parlato anche di legge elettorale.
«Brevemente. Abbiamo convenuto che il momento è delicato per proporre modifiche alla legge. Semmai ci sono da ridisegnare i collegi per una più efficace rappresentatività dopo il taglio dei parlamentari. Restiamo convinti che il sistema maggioritario ora sia più adatto».
E poi c'è la questione dell'emergenza Covid. Qualche «grande elettore» lamenta il rischio di non poter esercitare il diritto al voto.
«Su questo mi sto battendo personalmente perché non avvenga. È il più alto momento della nostra democrazia e non ci possono essere limiti all'esercizio del voto».
Però le regole parlano chiaro. Senza il super green pass potrebbe essere difficile consentire questo esercizio di voto.
«I
presidente e i questori di Camera e Senato devono assolutamente trovare una soluzione. Basterebbe trovare spazi adatti. Anche gli eventuali no vax hanno diritto di esercitare il mandato cui sono stati chiamati dai loro elettori».
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