C'è uno scontro senza quartiere per la conquista di una Procura delicata, intorno all'appello «Mattarella pensaci tu» partito ieri dalla mail di un magistrato. La Procura in palio è quella di Catania, che tra i suoi compiti ha vigilare su quanto accade nella Procura di Caltanissetta: e Caltanissetta oggi è un crogiolo di inchieste e di paure, perché lì sono finite sotto inchiesta per favoreggiamento alla mafia toghe potenti come Giuseppe Pignatone e Gioacchino Natoli. La Procura di Caltanissetta si sta addentrando su un terreno che nessuno aveva mai sfiorato. E in difesa di Pignatone e Natoli si stanno mobilitando colleghi, giornalisti, comitati che accusano i pm di Caltanisetta di infangare due icone dell'Antimafia.
A scomodare il capo dello Stato, con una missiva resa nota da Repubblica, è Francesco Curcio, oggi procuratore a Potenza, militante della corrente di sinistra Area, designato tre mesi fa dal Csm alla procura di Catania con un solo voto di scarto. Curcio protesta col Quirinale perché il ministero della Giustizia non ha ancora provveduto al suo insediamento. Il problema è che l'insediamento di Curcio a Catania potrebbe essere di breve durata: la sua nomina è a rischio annullamento essendo stata impugnata dai tre magistrati che avevano fatto domanda, Sebastiano Ardita, Ignazio Fonzo e Francesco Puleio: quest'ultimo è il candidato moderato, sconfitto per un voto da Curcio. Che, secondo il ricorso, non aveva neanche i titoli per fare domanda.
Ma a chiedere di annullare la nomina di Curcio è anche un membro del Consiglio superiore, Rosanna Natoli, attualmente sospesa dalla carica per i suoi contatti assai impropri con una giudice sottoposta a procedimento disciplinare. La Natoli sostiene di essere stata sospesa proprio per impedirle di partecipare alla votazione, dove sarebbe stata determinante per fare prevalere Puleio su Curcio, e per questo ha inviato una diffida al Csm per fargli revocare la nomina del nuovo procuratore. A rendere tutto più intricato, c'è il fatto che se Curcio arrivasse davvero a Catania sarebbe lui a dirigere le indagini su Rosanna Natoli, sotto inchiesta per rivelazione di segreto d'ufficio.
In questo caos, l'unica certezza è che anche nella sua nuova edizione il Csm continua
a spaccarsi su nomine che dovrebbero essere decise unicamente in base al merito. La legge Cartabia prevedeva che il Consiglio varasse un nuovo regolamento con criteri chiari: ma sono riusciti a dividersi anche su quello.
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