Toh, adesso pure la sinistra scopre che gli italiani sono accoglienti

Il 58% solidale con i profughi, le prefetture "sommerse da offerte di aiuto". Smascherata la vecchia bufala dell'allarme xenofobia

Toh, adesso pure la sinistra scopre che gli italiani sono accoglienti

Contrordine, gli italiani non sono xenofobi. Non discriminano i profughi, non vogliono respingerli o al massimo «aiutarli a casa loro», al contrario sono pronti con le «case aperte ai profughi», grazie al loro «cuore grande» (Ansa), fanno proprio «a gara di solidarietà» tanto che le prefetture sono «sommerse da offerte di aiuto» (Repubblica). Con i milioni di rifugiati ucraini alle porte, e già molti di loro rifugiati in Italia, evapora un decennio di propaganda sull'emergenza razzismo (ma anche fascismo, ma pure neonazismo). «L'Italia è una Repubblica fondata sul razzismo» assicurava la politologa (schierata a sinistra) Nadia Urbinati, si è parlato di «italiani e razzismo sistemico» (Michela Marzano, filosofa eletta alla Camera con il Pd), come se la repulsione per il diverso fosse un connotato genetico del popolo italiano. Il sociologo Ilvo Diamanti ha definito l'Italia «la penisola della paura, dove la tolleranza fa perdere consensi». L'odio connaturato agli italiani verso gli stranieri è stato corredato da statistiche molto dettagliate: 7.426 (per la precisione) atti di razzismo in 18 anni. Ad un certo punto la situazione è sembrata talmente grave che l'Onu ha ritenuto di dover mandare degli inviati per monitorare da vicino il «forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro i migranti». Si è istituita persino una commissione parlamentare «sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio» con il compito di «condurre attività di studio e ricerca su tali temi, anche attraverso lo svolgimento di audizioni».

Poi però con i rifugiati dall'Ucraina gli italiani hanno mutato improvvisamente la loro natura, e sono diventati accoglienti, aperti, generosi (e lo stesso sta succedendo per polacchi e ungheresi, a lungo dipinti come disumani razzisti, ora in prima linea nell'organizzazione di aiuti e accoglienza per i vicini ucraini). A raccontarlo sono le cronache degli stessi organi che hanno martellato per anni sulla presunta deriva razzista dell'Italia. Ma anche le indagini di opinione dicono la stessa cosa. Nel sondaggio di Euromedia Research pubblicato dalla Stampa solo il 24% è contrario all'accoglienza e integrazione nella nostra società dei profughi ucraini, la maggioranza assoluta si dichiara invece favorevole (58%). Sarà che i profughi dall'Ucraina vengono considerati veramente in fuga dalla guerra, diversamente dai migranti in arrivo via mare? Infatti la maggioranza delle persone in fuga dall'Ucraina sono donne e bambini, a differenza dei barconi pieni prevalentemente di uomini giovani. Ma a sinistra c'è una spiegazione differente: «C'è razzismo anche nell'accoglienza, accettiamo solo i bianchi ucraini» spiega Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo.

Intanto però in Italia, raccontano le agenzie, «si moltiplicano le iniziative di accoglienza» spontanee, le scuole stanno accogliendo studenti ucraini, decine di sindaci (anche di destra) si sono resi disponibili per ospitare famiglie in fuga. Non proprio la fotografia di un paese xenofobo e razzista.

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