Valentina Castellani è un'artista e una produttrice cinematografica italoamericana ed è stata la moglie di Francesco Quinn, primo figlio di Anthony Quinn, grande attore americano che lavorò molto in Italia, anche con Fellini. Valentina vive a Los Angeles da molti anni ed era lì, nei giorni scorsi, mentre l'incendio divampava e si mangiava la città e la sua casa.
Valentina, come sta?
«In stato di choc. Io come tanti altri. Le nostre case sono state distrutte. Malibù è stata rasa al suolo. Ieri notte c'erano ancora fuochi ovunque».
E casa sua?
«Bruciata. Rasa al suolo. Niente più: cenere. Ho perso tutto».
Dov'era casa sua?
«Nel cuore di Malibù. In collina. Bellissima. Non è la prima volta che Los Angeles viene attaccata da un incendio. Sono sopravvissuta a cinque roghi. Conosco queste emergenze».
E lei l'altra notte ha visto il fuoco che si avvicinava?
«Sì, ma non ero preoccupata. Il fuoco era lontano. Noi eravamo tranquilli. C'era l'ordine di evacuazione, ma non ci aveva allarmati e ci siamo preparati con calma. Poi, verso la mezzanotte di martedì, sono arrivati da noi degli amici che scappavano dalle loro case più a Est. Ci hanno detto che il fuoco correva velocissimo».
Perché era così veloce?
«Perché all'incendio si è aggiunto un tornado. Il vento soffiava a cento nodi, anche più, da levante».
Siete scappati a quel punto?
«Sì, siamo scappati in tutta fretta, io e mio figlio».
Cosa avete portato via da casa?
«Le foto, il computer, il passaporto...».
Ora com'è la situazione?
«L'incendio morde ancora. Non è finita. No ho mai visto una cosa così devastante. Mai. Questo è l'incendio più grave della storia in California. I precedenti erano meno devastanti e meno estesi. Questo incendio ha bruciato un territorio grande come tutta la Toscana. Si rende conto?».
I pompieri?
«Il loro lavoro è stato difficilissimo. Anche perché il governatore e il sindaco, poche settimane fa, avevano tagliato i fondi ai pompieri. I pompieri si sono trovati anche senza abbastanza strumenti, camion, pompe dell'acqua».
In casa sua si è salvata qualcosa?
«No. Sono riuscita ad avvicinarmi, a salire sulla collina dove era la mia casa. Niente, non c'è più niente. Si vede solo un buco».
Cosa pensa di fare, ora?
«Non ho idea. Non ho un piano. Queste cose ti lasciano a terra: bruciata, violentata».
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