Tornano i colori: Friuli in giallo, un solo ricovero salva l'Alto Adige

Fedriga gioca d'anticipo: già da lunedì green pass rafforzato. E Bolzano cala da dieci a nove terapie intensive su 100 ed evita il "castigo". Brusaferro (Iss): "I più colpiti sono gli under 19"

Tornano i colori: Friuli in giallo, un solo ricovero salva l'Alto Adige

Il Friuli-Venezia Giulia in giallo, l'Alto Adige ancora in bianco per un solo ricovero. L'Italia torna a colorarsi per la prima volta dopo mesi e le speranze di trascorrere un bianco Natale scemano di settimana in settimana.

Partiamo dalla provincia di Bolzano, che ha due insufficienze in pagella (l'incidenza dei contagi più alta d'Italia, 460 casi settimanali ogni 100mila abitanti, e il 17,60 per cento di ricoverati in area non critica), ma porta a casa la pelle grazie ai 9 ricoverati in terapia intensiva su 100 posti: uno in più e si sarebbero toccati i 10 (come mercoledì) che lo avrebbero condannato al giallo. Così solo la regione amministrata dal leghista Massimiliano Fedriga finirà in giallo da lunedì: con un'incidenza di 344, con 251 ricoverati Covid in area non critica su 1.277 posti disponibili (19,66 per cento) e 28 pazienti Covid in terapia intensiva su 175 posti (16,00 per cento) supera di slancio tutti e tre i livelli d'allarme fissati dal ministero della Salute. Trieste però ha deciso di andare oltre, e di introdurre il Green pass rafforzato fin da lunedì, in anticipo rispetto all'appuntamento nazionale del 6 dicembre. Nessun divieto per chi è stato vaccinato o per chi è guarito dal virus, mentre i non vaccinati che finora avevano goduto degli stessi diritti grazie ai continui tamponi, non potranno entrare in stadi, palazzetti dello sport, bar, ristoranti, pub, discoteche, cerimonie pubbliche, mentre per salire sui mezzi pubblici basterà il Green pass semplice.

Il sistema dei colori in realtà è un po' stinto. Fino all'arancione chi è vaccinato non pagherà pegno, salvo l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto, mentre solo i non vaccinarti vedranno progressivamente ridurre i propri spazi. Dal rosso in poi invece saranno tutti coinvolti, collaborazionisti del vaccino e obiettori. Ricordiamo che si va in giallo con un'incidenza sopra i 50, una percentuale di ricoveri in area non critica del 15 e di ricoveri in terapia intensiva del 10; in arancione con un'incidenza di 150, area critica al 30 e terapie intensive al 20; in rossa con incidenza a 150, area non critica al 40 e terapie intensive al 30.

Ieri in Italia si sono contati 13.686 nuovi contagi, 78 in meno rispetto al giorno precedente. Negli ultimi sette giorni si sono contati 77.613 casi, con un aumento del 28,69 per cento rispetto ai 60.309 de 13-19 novembre. I decessi sono stati 51, in calo rispetto ai giorni precedenti. Negli ultimi sette giorni se ne sono contati 455, il 14,90 per cento in più rispetto ai 396 dei sette giorni precedenti. Crescono i ricoveri: quelli in terapia intensiva sono 606, 18 in più rispetto al giorno prima e 94 in più rispetto ai 512 di venerdì 19 (+18,36 per cento). Quelli in area non critica sono 4.748, 59 in più rispetto a giovedì e 603 in più in una settimana (+14,55 per cento). I tassi di occupazione restano sotto ai livelli di allarme: le terapie intensive sono occupate al 6,69 per cento (il limite è il 10), le aree non critiche all'8,21 (il limite è al 15). Secondo il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità, l'indice Rt è salito in una settimana dall'1,21 all'1,23 e una regione è classificata a rischio alto e diciotto a rischio moderato.

«Le fasce di età più colpite dove l'aumento di casi di Covid 19 è più significativo sono quelle sotto i 19 anni», considera Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, secondo cui «a oggi le sequenze relative della nuova variante isolata in Sud Africa non sono state riportate nel database nazionale delle varianti di Sars-Cov-2». la variante più circolante da noi resta al momento la Delta. «Anche la Delta plus è sequenziata, ma i numeri restano contenuti», conclude.

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