È bastato un clic al momento sbagliato è la giustizia britannica si è trovata senza centinaia di migliaia di dati custoditi nei suoi computer. Il ministro della polizia ha infatti confermato che la cancellazione di un impressionante numero di registrazioni del Dna e di altri dati su sospetti criminali sono svaniti nel nulla per colpa di un errore umano. Kit Malthouse ha detto ai legislatori della Camera dei Comuni che l'incidente si è verificato durante un «regolare processo di pulizia» sul computer, che detiene circa 13 milioni di registrazioni. Praticamente il tesoro dei tribunali inglesi e non solo.
Il ministro ha affermato che sono stati cancellati circa 400.000 dati importanti, inclusi 213.000 riguardanti reati commessi, 170.000 relativi ad arresti compiuti e circa 15.000 dati sensibili di pregiudicati, comprese le loro impronte digitali. «Chiaramente questa situazione è molto grave» ha detto imbarazzato Malthouse, aggiungendo che «conosceremo la piena portata dell'impatto di questo problema nei prossimi giorni». Alla parlamentare laburista Yvette Cooper - la quale ha affermato che è «molto difficile capire come si possano eliminare 400.000 registrazioni da un sistema così cruciale senza che sia in atto un sistema di backup adeguato» - il ministro ha ribattuto che i funzionari addetti alla sicurezza del Regno sono già al lavoro per recuperare i dati. Ma che non poteva garantire che nessuna indagine penale sarebbe stata danneggiata dall'incredibile errore: «Il governo sta lavorando per assicurarsi che qualsiasi impatto operativo sia ovviato o mitigato».
Le indagini hanno escluso un attacco degli hacker nei confronti della polizia: l'errore sarebbe infatti dovuto a un responsabile di Scotland Yard che avrebbe segnalato i dati come cancellabili. Cosa che è stata puntualmente fatta, mettendo a rischio indagini e processi in corso.
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