Deputati, ferie salve: 16 giorni di stop alla Camera

Per i deputati previsti 16 giorni di ferie. Tra i motivi di questa lunga pausa, i provvedimenti di iniziativa governativa che scarseggiano e le tensioni nella maggioranza

Deputati, ferie salve: 16 giorni di stop alla Camera

Alla fine, nonostante il coronavirus che ha rialzato la testa, lo stato di emergenza prorogato fino ad ottobre e la sempre più pressante crisi economica, i deputati si concederanno ben 16 giorni di ferie. I lavori alla Camera, infatti, salvo imprevisti del’ultimo minuto saranno sospesi da sabato 8 fino a domenica 23 agosto. Alla faccia di chi diceva che il Parlamento sarebbe stato aperto in questo mese, caldo non solo da un punto di vista climatico, allo scopo di lanciare un messaggio rassicurante agli italiani, all'insegna dell'operosità e del controllo della situazione sanitaria.

Eppure gli onorevoli, in questi pochi giorni che li separano dalle vacanze, avranno tantissimo lavoro da svolgere in Aula. Se sul sito di Montecitorio si va a leggere il calendario delle attività dell'Assemblea si scopre che in questa settimana all'esame dell'emiciclo ci saranno numerosi compiti da portare a termine. Ad esempio, come ricorda Il Tempo, ci saranno il Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020, la tanto contestata proposta di legge Zan sull'omofobia, le mozioni sulle iniziative volte alla promozione di un'indagine internazionale sulle origini dell'epidemia da Covid-19 e di indirizzi unitari nell'ambito dell'Unione europea per la gestione delle emergenze epidemiologiche. Già questi sono appuntamenti decisamente impegnativi. Ma la lista è molto più lunga. Senza dimenticare i tradizionali appuntamenti come il question time del mercoledì alle 15 e le interpellanze urgenti in programma venerdì prossimo 7 agosto alle 9.

Tanto lavoro. Dal prossimo fine settimana, però, i deputati potranno staccare e riposarsi per oltre due settimane. Qualcuno potrebbe obiettare che negli anni scorsi gli onorevoli avevano goduto di vacanze più lunghe. Vero. Ma questo anno è davvero particolare e, purtroppo, ci sono tutte le premesse affinché le cose possano persino peggiorare.

A determinare lo stop dei lavori nell’Aula di Montecitorio ci sono una serie di fattori. Il primo è che scarseggiano i provvedimenti di iniziativa governativa: il decreto Agosto, che prevede ulteriori risorse per fronteggiare le conseguenze economiche e non solo della pandemia, sarà varato da palazzo Chigi, a meno di colpi di scena questa settimana. Il decreto Semplificazioni ha iniziato il suo percorso al Senato dove il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno, nelle competenti commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici, è slittato alle 10 del prossimo 6 agosto. Senza dimenticare le tensioni nella maggioranza giallorossa su alcuni temi tra cui quello relativo alla legge elettorale: il testo approdato in commissione Affari costituzionali sta incontrando ostacoli per le diverse vedute tra gli stessi alleati.

Sotto certi aspetti, quello di continuare con i lavori in Aula sarebbe stato percepito anche come un forte segnale di solidarietà verso gli italiani, molti dei quali difficilmente andranno in vacanza a causa dei problemi economici. La fine dei lavori a Montecitorio potrebbe innescare nuove tensioni politiche. Del resto, i tre leader dell’opposizione, in piena emergenza sanitaria, avevano più volte invocato l'apertura ad oltranza di Camera e Senato.

Nel mirino del centrodestra c'erano"i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal governo per l'emergenza coronavirus", come denunciava la Meloni quando i deputati si riunivano di fatto solo il mercoledì per il cosiddetto "question time rafforzato". SIa come sia, i deputati andranno in ferie. Al loro rientro si tornerà a discutere.

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