Trasporto aereo, la normalità è ancora lontana. Disservizi, cancellazioni e prezzi su del 21%

L'offerta non riesce a soddisfare la pressione aumentata della domanda

Trasporto aereo, la normalità è ancora lontana. Disservizi, cancellazioni e prezzi su del 21%

Sul trasporto aereo e, di conseguenza, sui passeggeri di tutto il mondo, si sta scatenando una tempesta perfetta. I disservizi e le cancellazioni a cui stiamo assistendo in queste settimane, con l'offerta che non riesca a soddisfare la pressione aumentata della domanda, sono solo l'inizio: uno studio di Allianz Trade diffuso ieri avverte che la normalità è lontana.

Sulle compagnie si stanno concentrando avversità difficili da affrontare tutte insieme, che stanno mettendo alla prova l'intero sistema, di cui fanno parte anche aeroporti e fornitori. In sintesi: è aumentato il prezzo del carburante, c'è carenza di personale, la domanda sta tornando ai livelli pre-pandemici, le flotte sono in affanno. Così le cancellazioni sono ormai nella norma e con esse tutte le difficoltà organizzative e gli extracosti che ne conseguono e i dipendenti scendono in sciopero per chiedere condizioni economiche migliorative (il lavoro rappresenta circa il 25% dei costi, il carburante il 19%). Con scelte poco lungimiranti e diffusamente criticate quasi tutte le compagnie nel 2020 e nel 2021 hanno licenziato buona parte del personale di volo e di terra: così oggi gli organici ne risentono perché chi è stato lasciato a casa intanto ha cercato un altro posto di lavoro. Soddisfare la domanda è diventato un miraggio, anche perché i due anni di limitazioni sembrano aver scatenato in tutto il mondo una nuova voglia di viaggiare. I prezzi sono aumentati in maniera pressoché incontrollabile, anche perché nel frattempo il costo del carburante è cresciuto dell'89% da inizio anno. Le tariffe dei biglietti hanno a loro volta imboccato una spirale: secondo lo studio quest'anno i prezzi saliranno del 21% in Europa, con un picco previsto nel primo trimestre del 2023.

La domanda resterà energica, poiché il terzo e il quarto trimestre dell'anno sono tradizionalmente periodi di punta per i viaggi. Nel 2019, il riempimento medio degli aerei era in media del 90% e dell'85% per l'Europa. Oggi è rispettivamente al 77% e al 71%, numeri che indicano la ripresa. Nel 2023 è previsto un aumento medio dei prezzi del 23%, che riporterà i ricavi ai livelli osservati nel 2019. Le tariffe medie in Europa sono passate da 193 dollari a febbraio 2022 a 215 in maggio: tuttavia tariffe più elevate non saranno sufficienti per evitare un terzo anno consecutivo di perdite nette. Dopo i -137,7 miliardi di dollari del 2020 (margine netto del -36%) e i -42,1 miliardi di dollari del 2021 (margine netto del -8,3%), la Iata, l'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, prevede per il 2022 perdite nette di 9,7 miliardi di dollari nel 2022 (margine netto meno1,2%).

Ieri frattanto la Commissione di garanzia degli scioperi ha riferito che le astensioni dal lavoro di domenica scorsa sono state contenute nell'arco temporale di quattro ore, dalle 14 alle 18, con la garanzia delle prestazioni indispensabili. Va ricordato che dal 27 luglio al 5 settembre in Italia, in base alla regolamentazione del settore, non sarà possibile effettuare scioperi. Ferme restando le conseguenze di eventuali cancellazioni attuate all'estero.

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