Travaglio e Scanzi nel teatro di Proietti: "Raggi fa propaganda"

I due spettacoli al Globe Theatre della Capitale scatenano le proteste. "Cosa c'entra il Fatto con Shakespeare?"

Travaglio e Scanzi nel teatro di Proietti: "Raggi fa propaganda"

Un palcoscenico a favore del Movimento 5 Stelle o, meglio, di Giuseppe Conte. Nella cornice della Roma, amministrata da Virginia Raggi, infatti, c’è spazio per un doppio spettacolo, al Globe Theatre intitolato a Gigi Proietti, che non dispiacerà sicuramente all’ex presidente del Consiglio e prossimo leader del M5S. Ma i due show presto finiranno in Parlamento con la richiesta di chiarimenti rivolti al ministro della Cultura, Dario Franceschini, e alla collega, Maria Cristina Messa, ministra dell’Università. Il motivo? Le esibizioni di Andrea Scanzi, il 12 luglio, una delle penne di punta del Fatto Quotidiano, e di Marco Travaglio, direttore dello stesso quotidiano, in calendario il 13 luglio.

Una scelta che ha sollevato le perplessità di molti. A cominciare dal deputato di Italia viva, Michele Anzaldi. “È stata la sindaca Raggi a decidere che un teatro nato su impulso pubblico fosse destinato a una manifestazione propagandistica del Fatto Quotidiano, a poche settimane dalle elezioni? Politicizzazione senza precedenti”, attacca il parlamentare renziano, che si chiede: “Il Fatto percepisce soldi pubblici per queste serate?”. Il quesito di Anzaldi è sollevato dalla considerazione che le serate, organizzate nell’ambito della rassegna “Tutta scena” inserita nel cartellone del Globe Theatre, sono affidate a Loft produzioni: la società che gestisce i prodotti audiovisivi legati al giornale diretto da Travaglio.“Il progetto realizzato da Loft Produzioni, a cura autoriale di Giorgia Salari con la collaborazione di Cecilia Pandolfi e Francesco Bonomo, vede la direzione artistica di Duccio Forzano, la regia video di Matteo Forzano e la direzione della fotografia di Mauro Ricci”, si legge infatti sul sito del teatro.

Scanzi contro i due Mattei

La natura delle esibizioni, come prevedibile, è politica con una direzione ben precisa. Scanzi porta in scena “I casi Mattei”. Riferisce la descrizione: “È difficile immaginare due politici più caricaturali, impresentabili e irricevibili di Salvini e Renzi. Si somigliano pure, non solo nel nome di battesimo. Si somigliano nella propensione alla bugia. Nell'idea malamente personalistica della politica. Nell'inconsistenza totale, nella comicità involontaria. Costantemente tragicomici e molto meno nemici di quel che sembri, i due leader (si fa per dire, “leader”) di Lega e Italia Viva (si fa per dire, “viva”) si somigliano pure in una tendenza oltremodo colpevole: quella di far cadere i governi nel momento peggiore". Si tratta, secondo la scheda di presentazione, di “un monologo fortemente satirico, ironico e brutale, accorato e agguerrito, perfetto per accompagnare gli spettatori italiani da qui alle prossime elezioni”.

Travaglio, invece, racconta al pubblico il Conticidio, che mette al centro dello spettacolo il presunto complotto che avrebbe abbattuto il governo Conte bis. “Non c’è stato un complotto per rovesciare Giuseppe Conte: ce ne sono stati almeno quattro in tre anni. Tre falliti, il quarto riuscito. Come nell’Assassinio sull'Orient Express”, spiega la trama. E, secondo il direttore de Il Fatto, c’è stata “una sola vittima pugnalata da molti sicari con tanti mandanti e altrettanti moventi, tutti legati ai 209 miliardi del recovery fund. Con un’arma tutta nuova: la carta stampata. E un killer finale: il maggiordomo”. Nella ricostruzione, il giornalista “si imbatte in almeno due colpi di scena: un incontro fra Draghi e D'Alema e il “fuori onda” profetico di un deputato leghista. E alla fine tira le sue conclusioni”.

Le richieste al governo

Anzaldi, per questo, incalza direttamente il governo, annunciando un’interrogazione: “Che ne pensano i ministri Messa e Franceschini del Globe Theatre di Roma, che collabora con Università Roma 3, ridotto a palcoscenico di una manifestazione di partito?”. E, a IlGiornale.it, il deputato di Iv sottolinea: "È un capolavoro di ignoranza culturale e di arroganza verso la storia ed il patrimonio della città di Roma, pensato e realizzato per essere un riconoscimento a Shakespeare, intitolato a Gigi Proietti.

Tutto questo verrà vanificato o quantomeno danneggiato da una inspiegabile autorizzazione a utilizzarlo per spettacoli politici. Il tempio del teatro colto di Shakespeare diventerà il centro delle polemiche politiche e delle fake news. Una decisione che quando si diffonderà creerà solo imbarazzo e vergogna".

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