La sfilata di bare sui mezzi militari di Bergamo ci aveva lasciato increduli e muti davanti alle tv. E ci aveva fatto prendere coscienza, forse per la prima volta, di quanto fosse devastante il pericolo del Covid. Il 18 marzo di tre anni fa è stata una delle giornate più drammatiche della pandemia e della storia del Paese.
Oggi quella data diventa il giorno in cui ricordare e commemorare le 188.750 vittime del virus. Tra cui 379 medici e 90 infermieri che, soprattutto nei primi giorni, volavano da un lato all'altro delle corsie con camici e protezioni improvvisati.
«Rinnovo i sentimenti di partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e nello stesso tempo esprimo riconoscenza a quanti hanno contribuito a contenere un pericolo così improvviso e pervasivo, tale da mettere a repentaglio la salute pubblica globale - interviene il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla commemorazione di Bergamo - L'impegno profuso nello scongiurare le conseguenze della pandemia, non ancora pienamente debellata, è un patrimonio di valori da preservare per esser in condizione di far fronte a ogni sfida di portata internazionale». E per non farci cogliere mai più impreparati di fronte a un'eventuale nuova emergenza. «L'obiettivo - spiega il ministro alla Salute Orazio Schillaci - è voltare pagina senza smettere di vigilare. Lo si continuerà a fare, pur snellendo le modalità con cui si segue l'andamento di Covid. «Abbiamo un'incidenza inferiore a 50 casi per 100mila - evidenzia - e tutti gli indicatori mostrano una tendenza alla decongestione delle strutture sanitarie e viviamo una nuova fase di normalizzazione». «Questa drammatica esperienza - ha voluto ricordare il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi - ci ricorda che dobbiamo continuare a investire nella scienza e nella ricerca che, soprattutto grazie ai vaccini, ci hanno consentito di combattere - e oggi di essere vicini a vincere - una delle più difficili sfide che l'umanità abbia mai conosciuto». Vicini a vincere. I virologi sostengono che la battaglia sia quasi vinta, non ancora del tutto ma sicuramente entro la fine dell'anno, quando si prevede che il virus diventi totalmente endemico. L'Oms dice che tra qualche mese il Covid sarà al pari dell'influenza. A tre anni dal giorno più buio, restano ancora parecchi interrogativi aperti. Perchè se da un lato è il momento del «mea culpa» sui tentennamenti nell'istituzione delle zone rosse o sulle forniture delle mascherine, dall'altro lo tsunami virale è arrivato così violento e inaspettato perchè ci sono state delle evidenti mancanze da parte della comunità scientifica cinese.
Tuttora l'Oms aspetta da Pechino parecchie risposte occultate da data base: tra cui un chiarimento sullo studio da cui era emersa la possibilità che il virus potesse essere stato trasmesso da esemplari di cani procioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.