Gennaio si sta rivelando un mese complicato per i treni italiani, con un'altra giornata di disagi. Ieri, la circolazione è stata ostacolata dal maltempo al Sud, specie in Calabria, e da un guasto sulla linea dell'Alta velocità Roma-Firenze. I danni sulla tratta Reggio Calabria-Paola-Salerno hanno causato cancellazioni e ritardi, con alcuni treni notturni che hanno accumulato fino a sei ore di ritardo. La situazione è stata più tranquilla in Centro Italia, dove la normalità è stata ripristinata in circa un'ora. Poi, in serata, una sospensione di un'ora sul nodo di Roma per accertamenti tecnici. L'opposizione, come avviene da mesi a questa parte, è saltata sul caso, attaccando il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. La litania è sempre intonata sulla richiesta di dimissioni e sulla «informativa urgente». La linea della maggioranza è chiara ed è stata ribadita da Raffaele Nevi, di Fi: «Quando Matteo Salvini è arrivato al ministero delle Infrastrutture ha più volte evidenziato la necessità di recuperare il tempo perduto su alcuni investimenti e manutenzioni che purtroppo per tanti anni non sono stati fatti». Ieri la minoranza, con il Pd in testa, ha anche parlato di presunti «problemi» per il finanziamento della linea Av sulla Salerno Reggio Calabria. Un affondo a cui il Mit ha risposto con una nota: «Nessun problema sul finanziamento dell'Av Salerno-Reggio Calabria. La linea è articolata in diversi lotti. Il lotto 1A, da Battipaglia a Romagnano, ha un costo di 2,9 miliardi ed è interamente finanziato: grazie all'impulso del Ministro Matteo Salvini e al lavoro congiunto Mit-Ri è stato possibile avviare i lavori che sono tuttora in corso».
Per tamponare i disagi sul territorio nazionale, circola l'ipotesi del taglio del 15% delle corse dei treni sull'Alta velocità. E ieri è stata anche la giornata in cui, durante l'inaugurazione della nuova piazza dei Cinquecento, a Roma Termini, ha parlato l'amministratore delegato e direttore generale di Fs Stefano Donnarumma. «Un disagio che può impattare su migliaia di persone non può essere raccontato come un disastro, dato che ne spostiamo contemporaneamente due milioni di persone che sono ben contente di andare sui nostri treni», ha premesso. Anche perché lo stato di salute delle ferrovie è destinato a migliorare: «C'è un piano di investimenti importante che crea sovrapposizioni con i 25 miliardi del Pnrr», ha ricordato. Anche se questo «provoca un affollamento negli interventi». «Molti - ha concluso Donnarumma - credono che il problema sia la cantieristica ma siccome il Paese non è abituato a questa mole di investimenti la filiera produttiva spesso non è pronta nella tempistica».
Sempre ieri, un'analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa ha quantificato il danno economico derivante dai ritardi: «Oltre 3.16 miliardi di euro all'anno per il Paese».
Ma è un problema strutturale - dicono dal centrodestra - a cui il governo sta rimediando. Salvini ha infine espresso «soddisfazione» per il completamento dei lavori di piazza dei Cinquecento, un altro cantiere terminato.
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