L'idea è quella di fare degli autovelox uno strumento di prevenzione e sicurezza, non un collettore di tasse. Approvato in Conferenza Stato-Città la bozza del Decreto sugli autovelox perfezionato dal Ministero delle infrastrutture. La norma offre una disciplina più aggiornata sulle modalità di collocazione e uso dei «dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità». L'obiettivo - informa una nota del ministero guidato da Matteo Salvini - è «garantirne un utilizzo conforme a esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti». La nuova disciplina si applica alle postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento e nei casi in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata delle violazioni. Inoltre sono dettate regole stringenti sul collocamento degli autovelox. Potranno essere posizionati in aree: ad elevato livello di incidentalità, dove però il limite di velocità individuato non sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche e motivate deroghe. Ad esempio, sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori.
In ambito urbano, non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h con le modalità previste dal decreto, essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata. Quindi nelle strade dove il limite è 30 serve bloccare il veicolo e contestare sul posto la violazione. Infine, il decreto precisa che i dispositivi a bordo di un veicolo in movimento possono essere utilizzati senza contestazione immediata dell'infrazione solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. Anche questi dispositivi, peraltro, devono essere resi visibili al cittadino. Il testo è frutto di un ampio confronto con Anci e Upi, con le quali si sono tenute tre riunioni in sede tecnica, oltre che numerosi incontri informali, al fine di definire una posizione condivisa sui contenuti del decreto. Si evidenzia, altresì, che gran parte delle modifiche richieste sono state accolte.
«L'ideologia che prevede il dilagare di Ztl e zone a 30 all'ora, penalizzanti per lavoratrici e lavoratori, e gli autovelox installati in ogni dove, non per sicurezza ma per fare cassa, poco hanno a che fare con la sicurezza stradale - è il commento di Salvini - servono buon senso e concretezza». «Finalmente! - esulta l'azzurro Simone Baldelli - Da quattordici anni ci battiamo per dare norme certe a un settore finora senza regole precise».
«Con questo provvedimento - gli fa eco il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante - possiamo affermare un principio basilare: gli autovelox non dovranno mai più essere utilizzati come bancomat, ma per garantire la sicurezza dei cittadini».
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