Le truffe? Organizzate da un club con iscrizione a pagamento. Nella città che si prepara a far vivere quasi una famiglia su tre col reddito di cittadinanza, la Guardia di Finanza ha scoperchiato il «Vaso di Pandora». Non un semplice rimando alla mitologia greca, che pure non suonerebbe fuori luogo nella terra che fu di Pitagora e capitale della Magna Grecia, ma il nome dell'operazione di polizia giudiziaria che ha visto finire in manette 9 persone, con un'altra trentina indagate per una truffa da più di 4 milioni di euro all'Inps ed un raggiro di un'altra milionata ai danni dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
Accade a Crotone. Tra gli arrestati anche Donato Alfonso Proietto, ex consigliere provinciale dell'Udc, per la Procura componente di un'organizzazione accusata di aver coinvolto 572 lavoratori in un giro di assunzioni fittizie, così da maturare i requisiti per ottenere l'indennità di disoccupazione o contributi per attività agricole imprenditoriali. Col paradosso di dover pagare per godere delle prestazioni fraudolente. Un balzello di 1.000 euro a testa, da versare in contanti o da scontare al momento dell'incasso della truffa, come trattenuta alla fonte operata direttamente dagli uffici di consulenza che avevano orchestrato il raggiro, in un tripudio di documenti falsi, terreni esistenti solo sulla carta e soldi, tanti soldi. Che invece di essere utilizzati per la valorizzazione dell'agricoltura locale, sparivano nelle tasche dei soliti noti e dei loro complici, sedicenti braccianti. Gente che alle domande degli inquirenti a verbale risponde: «Con chi ho lavorato? Quante ne vuole sapere mò». Impossibile, del resto, dire di più. Dell'esercito dei 572 nessuno sapeva cosa fosse la zappa, al pari dei tanti colleghi di frode sparsi per la città: a volersi fidare del Sole 24Ore, nella graduatoria dei Comuni capoluogo di provincia maggiormente truffaldini la cittadina pitagorica figura al cinquantesimo posto, con le denunce aumentate del 41,74% nell'ultimo anno.
Eppure, è proprio qui che si riverseranno fiumi di denaro, qualora il reddito di cittadinanza dovesse diventare legge: a Crotone il 27,9% dei nuclei familiari dichiara un Isee inferiore ai 9.000 euro annui, ben al di sotto della soglia di povertà indicata come tale nelle prime bozze del provvedimento. E i furbi, che stando alle statistiche abbondano, stanno già apparecchiando tavola. Parola di sindaco. «Il problema è il lavoro nero», denunciava una ventina di giorni fa Ugo Pugliese, eletto a capo di una coalizione centrista. «È inutile che mi dicano che il reddito lo tolgono al terzo lavoro rifiutato: qui la gente non cercherà nemmeno il primo. Abbiamo bisogno di infrastrutture e lavoro, non di regalare soldi: l'assistenzialismo non serve», si sgolava Pugliese coi cronisti. E quasi sembrava di sentire il Matteo Salvini d'antan, che nel verde della sua stagione politica (e della Lega ancora padana) tuonava contro i presunti fannulloni del Sud spingendosi a proporre una moneta diversa per il Meridione, per lasciare ai settentrionali l'euro.
Tempi lontani, come
lontani sono i giorni in cui il Blog a 5 Stelle tacciava di razzismo l'antimeridionalismo del Capitano: «La pecunia dei terùn non olet. Salvini invece sì». Acqua passata, puzza evaporata: miracoli dei Contratti di governo.
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