La commissione Giustizia della Camera del Congresso americano «sta indagando sul presidente Donald Trump per le accuse di ostruzione alla giustizia, corruzione e abuso di potere» dopo l'audizione dell'ex avvocato del presidente Michael Cohen. «Da lunedì arriveranno i mandati di comparizione per 60 soggetti, tra entità e persone» che potrebbero fornire documenti in merito alle accuse» ha dichiarato il presidente della commissione, il democratico Jerrold Nadler. I democratici sono convinti che il leader statunitense abbia «ostacolato la giustizia» ma Nadler spiega: «La richiesta di impeachment dipenderà dai risultati dell'indagine».
L'ex legale personale e braccio destro del magnate Cohen, la cui testimonianza alla Camera qualche giorno è stata definita «esplosiva», ha dipinto il presidente come un «razzista», «imbroglione», «truffatore» e ha parlato di un coinvolgimento in un'azione illegale che non era ancora emersa. «Ciò che abbiamo appreso dalla testimonianza di Cohen è che l'azione illegale ha implicato direttamente il presidente in vari reati, sia mentre era candidato alla presidenza, sia mentre era alla Casa Bianca», ha spiegato il deputato democratico. «Non abbiamo ancora i fatti, ma avvieremo le indagini necessarie», ha proseguito.
Intanto, dal canto suo, dopo un vivace intervento alla Conferenza dei Conservatori in Maryland, in cui ha definito «stron...ate» le accuse sul Russiagate, il presidente americano ha approfittato come sempre di Twitter per difendersi dalle dure parole e circostanze di Cohen, definito «un bugiardo che mente solo per ridursi la pena e per scrivere poi un libro».
«Sono un uomo innocente perseguitato da alcune persone molto cattive, colluse e corrotte in una caccia alle streghe che è illegale e che non doveva essere mai permessa. Questo solo perchè ho vinto le elezioni! Nonostante tutto, grande successo», chiude il leader della Casa Bianca.
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