Trump risale nei sondaggi. Il dibattito tv sarà decisivo

Anche gli esperti si spaccano, sfida all'ultimo voto. Il faccia a faccia di stanotte sposterà gli equilibri

Trump risale nei sondaggi. Il dibattito tv sarà decisivo
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Donald Trump e Kamala Harris salgono sul ring di Philadelphia con un sostanziale testa a testa attribuitogli dai sondaggi, ma anche dalle proiezioni dei guru delle previsioni elettorali. Alla vigilia del primo (e unico) scontro televisivo tra i candidati alla Casa Bianca, l'ultima rilevazione di New York Times e Siena College mostra che l'ex comandante in capo è avanti con il 48% contro il 47% della vice presidente, ma calcolando un margine d'errore del 3% il risultato è praticamente invariato alla rilevazione effettuata a luglio, subito dopo il ritiro di Joe Biden. Il sondaggio rileva che Trump sta mantenendo il suo sostegno e che, alla vigilia del dibattito, gli elettori non sono sicuri di sapere abbastanza sulla posizione di Harris.

Si tratta della prima proiezione che cattura il sostanziale «ritorno» del tycoon dopo l'ondata di entusiasmo che ha accompagnato la discesa in campo della rivale democratica, la quale sembra aver già esaurito l'effetto positivo post-convention (tradizionalmente le kermesse di partito fanno segnare un temporaneo rimbalzo nel gradimento degli elettori). I risultati nazionali sono in linea con quelli nei sette stati chiave secondo le medie dei sondaggi del quotidiano, dove i due avversari sono alla pari o Harris ha un vantaggio minimo. E se lo storico delle previsioni elettorali Alan Lichtman, il Nostradamus americano che ha sbagliato solo una volta dal 1984, ha dato come vincitrice la vice di Biden, l'altro guru Nate Silver sostiene che sia Trump ad avere la percentuale più alta di possibilità. Secondo il suo modello infatti, il repubblicano ha il 60,1%, la quota più alta dallo scorso 30 luglio, mentre la democratica solo il 39,7%.

Per il sondaggista il vantaggio delle prime settimane di Harris si sta sgretolando a causa di diversi fattori, tra i quali un aumento inferiore alle aspettative nei sondaggi dopo la convention di Chicago, ma anche l'endorsement a The Donald da parte di Robert F. Kennedy Jr e i numeri in Pennsylvania. Pure al Forum di Cernobbio Teha ha raccolto l'opinione della business community presente, che si è espressa con un il 67,4% a favore di Harris contro il 32,6% per Trump.

In una corsa così serrata la performance di domani sera potrebbe essere cruciale: secondo le regole del dibattito in onda su Abc News, concordate tra le parti, il microfono di ogni candidato sarà acceso solo quando è il suo turno di parlare (come voleva Trump), i due non faranno dichiarazioni di apertura, mentre avranno due minuti per quella di chiusura, e non potranno comunicare con lo staff nemmeno durante le pause pubblicitarie.

Intanto l'ex presidente George W. Bush (con la moglie Laura) ha fatto sapere tramite il suo ufficio che non ha intenzione di sostenere nessuno dei due candidati, così come avvenuto nel 2020. Mentre Trump ha dichiarato che se verrà eletto cercherà di modificare il 25º emendamento della Costituzione Usa per consentire esplicitamente al Congresso di mettere sotto accusa un vicepresidente per aver nascosto la mancanza di idoneità di un comandante in capo: un'evidente frecciata contro Biden e Harris.

«Sosterrò la modifica del 25º emendamento - ha assicurato durante un comizio in Wisconsin - così se un vicepresidente mente o partecipa ad una cospirazione per nascondere l'incapacità del presidente degli Stati Uniti può essere subito messo sotto impeachment».

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