Lo scontro tra Donald Trump e Kamala Harris si gioca per una manciata di voti. E i sondaggi continuano a fotografare questo costante equilibrio. A sinistra i dem provano a giocarsi anche la carta Hillary Clinton. L'ex first lady, un po' per spirito di partito, un po' alla ricerca di vendetta contro il tycoon e un po' per opportunismo personale, in questi giorni frequenta parecchio i salotti tv per presentare il suo nuovo libro Qualcosa perso, qualcosa guadagnato: riflessioni sulla vita, l'amore e la libertà. Ma il tema delle interviste è sempre lo stesso. Gli attacchi sono i più disparati e rispolverano un po' la retorica dell'ultimo Biden: un'elezione per scegliere tra «libertà» e «oppressione» con lo spauracchio project 2025 a fare da sfondo. «Credo», ha detto alla Cnn, «che la campagna di Trump sia oscura, distopica e carica di attacchi alla ricerca di un capro espiatorio».
In realtà la paura della Clinton, ma in generale di tutto il carrozzone dem, è quello di una sorpresa di ottobre. L'atavico spauracchio politico che in anni recenti è esploso nella contesa elettorale tra Jimmy Carter e Ronald Reagan e soprattutto nella sfida Clinton-Trump. Nel 1980 fu la crisi degli ostaggi in Iran, nel 2016 l'indagine dell'Fbi sulle mail dell'ex segretaria di Stato. Ora si teme che nelle prossime settimane possa spuntare qualcosa che mini la corsa della vicepresidente. Qualche scheletro nell'armadio, magari un caso spinoso che risale ai tempi in cui era procuratrice in California o gravi colpe durante il suo mandato alla Casa Bianca. Il tutto orchestrato da potenze straniere come Cina, Russia o Iran.
Intanto continua la guerra dei sondaggi. Secondo il New York Times, The Donald tiene lungo la Sun Belt, cioè gli Stati in bilico del Sud in cui si giocherà una partita importante. L'ex presidente avrebbe il 50% dei consensi in Arizona, cinque punti in più di Harris, in Georgia sarebbe avanti di quattro, 49 a 45 e in Nord Carolina di due, 49 a 47. Margini deludenti per Harris che solo ad agosto ha speso il triplo di Trump per la campagna, 174 milioni a 61. Kamala mantiene però un certo margine negli swing state del Blue wall, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Anche se su questioni come l'economia, il tema più importante degli elettori, resta indietro. Stando a un sondaggio di Nbc news, Trump viene considerato più affidabile con un vantaggio di 50 punti contro 41.
Se tutto fosse confermato il pericolo di finire 269 a 269 è altissimo. Harris rischia di doversi aggrappare al Nebraska, dove i grandi elettori si assegnano in modo proporzionale.
Lì dovrebbe aggrapparsi al distretto urbano di Omaha che però Trump ha vinto nel 2016. E così tra i dem tornano i fantasmi del 2016: ancora una volta vincenti nel voto popolare, ma sconfitti al collegio dei grandi elettori da The Donald.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.