Donald Trump tenta di smorzare l'ultima polemica e prende le distanze da colei che sta dividendo il mondo Maga. Laura Loomer, 31enne influencer di Tucson, in Arizona, nota cospirazionista e complottista di estrema destra, nell'ultimo periodo è stata vista sempre più spesso in compagnia dell'ex presidente. Inizialmente il tycoon l'ha difesa, ma ieri ha spiegato che «Loomer non lavora per la campagna. È una privata cittadina e una mia sostenitrice. Non sono d'accordo con le dichiarazioni che ha rilasciato ma, come altri milioni di persone che mi sostengono, è stanca di vedere i marxisti della sinistra radicale attaccarmi e diffamarmi violentemente». Poco prima, invece, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha detto: «Non controllo» Laura, è uno «spirito libero, ha opinioni forti». La donna è stata duramente criticata da molti repubblicani alleati del candidato Gop, i quali gli hanno consigliato di dissociarsi dalle sue posizioni e di allontanarla. Rinomata per le sue posizioni radicali e per le teorie cospirazioniste diffuse online, Loomer si è attirata pure le critiche della deputata trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene, che l'ha attaccata per i suoi commenti «estremamente razzisti» nei confronti di Kamala Harris. «Le sue parole non rappresentano i repubblicani o il movimento Make America Great Again. E non rappresentano neanche Trump», ha commentato Greene in merito alle sue recenti affermazioni su una Casa Bianca che «puzzerà di curry» e assomiglierà a un «call center» se la vicepresidente dovesse vincere le elezioni, facendo riferimento alle sue origini indiane. «Come sapete non sono spesso d'accordo con Taylor Greene, ma in questo caso ha ragione», ha sottolineato da parte sua il senatore del Grand Old Party Lindsey Graham, definendo l'attivista-influencer una presenza «tossica». Pure all'interno della campagna di Trump (a partire dal capo Chris LaCivita) ci sarebbe preoccupazione sulla presenza della 31enne: è stata lei che un giorno prima del dibattito con Harris ha postato online la bufala degli haitiani che rapiscono i cani e i gatti a Springfield in Ohio per mangiarseli, che poi The Donald ha rilanciato nel corso del confronto.
Nata in Arizona nel 1993, Loomer si definisce una giornalista d'inchiesta ed è salita alla ribalta negli anni scorsi per le sue controverse posizioni: ha definito l'Islam un «cancro», ha accusato al moglie di Ron De Santis di aver «esagerato» nel parlare del suo tumore al seno, ha insinuato che Joe Biden fosse dietro al tentato assassinio di Trump e che gli attacchi dell'11 settembre non siano stati altro che una macchinazione, un «lavoro interno». Nonostante questo è diventata una presenza sempre più costante nell'entourage dell'ex presidente. Da lungo tempo è ospite dei suoi eventi a Mar-a-Lago, ma la frequentazione sembra essersi intensificata in particolare di recente.
Era sull'aereo personale di Trump per andare a Philadelphia al duello tv di martedì, è stata al suo fianco durante la commemorazione dell'attacco alle Torri Gemelle a New York, e pare che in gennaio il tycoon volesse addirittura assumerla nella sua campagna, ma ha desistito dopo il forte pressing del suo staff a non farlo. Sui social, intanto, qualcuno comincia a sostenere che tra i due ci sia più di una semplice amicizia.
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