Un'aggressione brutale, diretta, per uccidere. E un giallo, quel video postato su Fb e rimbalzato su tutti i siti israeliani. Pochi dubbi sulla dinamica dell'accoltellamento di Abigail Dresner, 25 anni ancora da compiere, colpita al torace e a un fianco da tre fendenti sferrati con ferocia inaudita alla stazione Termini la sera di San Silvestro. La ragazza israeliana, in vacanza da un'amica che studia a Roma, fa appena in tempo a dire che lei, quel criminale armato di coltello che l'avvicina mentre è in coda per un biglietto ferroviario, non lo ha mai visto prima. Poi il ricovero e l'intervento urgente per la perforazione del fegato e un'emorragia interna.
«È fuori pericolo», assicurano i sanitari. La polizia, che sta battendo varie piste per arrivare all'uomo, un bianco alto un metro e 80, robusto, non crede alla rapina, al gesto di un ex, a una lite precedente il fattaccio. Tantomeno a un atto terroristico. Il Viminale, attraverso la Farnesina, ha subito allertato gli 007 del Mossad. E Tel Aviv avrebbe smentito la pista araba, la giovane donna e la sua famiglia non hanno alcun legame politico da renderli bersaglio di un attentato. Prendono corpo due piste che, per ora, sembrano le più accreditate. Lo scambio di persona: chi ha ferito gravemente Abigail credeva si trattasse di un'altra ragazza. Magari un'ex fidanzata o compagna. Non solo. Sabato pomeriggio Roma è teatro di scontri durissimi fra gli anarchici del Fai, che chiedono la liberazione del militante Alfredo Cospito in carcere al 41 bis, e le forze dell'ordine. Il personaggio vestito di nero, cappello da baseball scuro e mascherina sul volto, potrebbe essere un antagonista deciso a colpire una «nemica della Palestina», forse conosciuta in rete e seguita fino allo scalo ferroviario. Ma è un'idea remota secondo gli inquirenti. Altra ipotesi: il gesto di un folle, di uno sbandato dei tanti che vivono a ridosso del terminal. Ma la sua azione, ben inquadrata dalle telecamere, sembra eseguita con lucidità e freddezza, secondo un piano preciso. Si guarda attorno l'accoltellatore, entra in azione al momento giusto prendendo la vittima alle spalle. Poi fugge, nascondendo l'arma nel sacchetto celeste che si porta dietro. La direzione di fuga: la polizia sequestra altre immagini registrate alla biglietteria come all'uscita della stazione, lato via Giolitti. Spera di capire dove si sia nascosto o con che mezzo si sia allontanato dall'Esquilino. Sicuro l'uomo imbocca via Daniele Manin per poi scomparire. Intanto, ieri mattina, in Procura arriva la prima informativa della polfer e il pm apre un fascicolo per tentato omicidio.
Abigail, mentre viene trasportata al policlinico Umberto I, racconta in lacrime che è arrivata da poco in Italia, ospite di un'amica che studia a Roma e che non ha incontrato altra gente. Dice il vero? La studentessa conferma che Abigail avrebbe dovuto acquistare 2 biglietti per un treno regionale. Dovevano passare l'ultimo dell'anno fuori città, a una festa. C'è, poi, il mistero del video. Lo posta per primo sul suo profilo Fb alle 19,41 di domenica David Stern, un uomo che scrive di aver studiato all'Università di Tor Vergata e di vivere a Terni.
Sono passati appena 28 minuti da quando la notizia viene diffusa dalla Questura. Chi gli ha dato il filmato, registrato con uno smartphone da un monitor di servizio? Un amico della sorveglianza, un testimone oculare? Stern, italiano ma di origine israeliana, sarà ascoltato nelle prossime ore.
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