Tweet su "Madame furto". Salvini finisce nel mirino: "Non deve avere più figli"

Il vicepremier pare chiedere la sterilizzazione contro la rom libera: "Maledetta ladra, in cella"

Tweet su "Madame furto". Salvini finisce nel mirino: "Non deve avere più figli"

Il tweet dalla pagina ufficiale di Matteo Salvini parte nel cuore della notte, ed è di quelli - e il ministro degli Interni lo sa bene - destinati a spaccare. Perché davanti alla storia di Vasvija Husica, la nomade romana che la giustizia non riesce a mettere in carcere perché sforna figli a ripetizione, Salvini va giù pesante.

Gli hanno segnalata la notizia sul sito del Giornale, al ministro la cosa non è andata giù. E, senza neanche consultarsi con lo staff, poco prima di mezzanotte digita personalmente il messaggio. La soluzione, per il vicepremier, c'è: portarle via i figli, e mandarla in galera. Dove non potrà più farsi mettere incinta.

Inevitabilmente, scoppia un putiferio. Anche perché il messaggio di Salvini è - forse volutamente - ambiguo. Così molti ci leggono un invito alla sterilizzazione coatta. Ecco il testo: «Questa maledetta ladra in carcere per trent'anni, messa in condizione di non avere più figli, e i suoi poveri bimbi dati in adozione a famiglie perbene. Punto».

Cosa intende il ministro? Per mettere fine alle gravidanze a ripetizione basta la galera? O davvero Salvini vuole legarle le tube?

In ogni caso, l'effetto spaccatura è garantito: da una parte fioccano migliaia di «mi piace», dall'altra piovono i commenti di chi invita Salvini a ridare invece i famosi 49 milioni della Lega.

Nella sua politica «muscolare» della sicurezza, il caso di Vasvija Husic sembrava d'altronde fatto apposta per finire nel mirino del leader leghista, perché tocca uno dei temi - l'impunità della criminalità predatoria, da strada - che gli sono più cari.

La rom bosniaca ha appena 32 anni di età e ha già accumulato venticinque anni di carcere da scontare per una serie di condanne per furto. Alla ribalta delle cronache c'è approdata alla fine di maggio, quando i carabinieri l'avevano fermata in flagrante per la quarantesima volta, e l'avevano dovuta immediatamente rilasciare: perché era all'ottavo mese di gravidanza. L'undicesima.

Gli altri dieci figli vivono con lei nel degrado del campo della Banditaccia, ad Ardea. Ed è riproducendosi senza sosta che la Husic ottiene di rinviare sine die il momento di scontare la pena. «In galera non ci vado - dice lei, vagamente beffarda, ai cronisti fuori dal tribunale - sono incinta...».

Tre giorni fa, fresca di scarcerazione, è di nuovo al lavoro: la pizzicano sempre i carabinieri, l'impresa stavolta è particolarmente abietta perché insieme a tre complici ha appena preso di mira una turista disabile, circondando la sua carrozzina nella metropolitana e derubandola.

In carcere non è destinata a restarci a lungo neanche stavolta, perché l'undicesimo parto è imminente. Ed è il suo ritorno in servizio a scatenare l'ira di Matteo Salvini.

Un caso isolato, estremo? In realtà parrebbe di no. Poche ore dopo il tweet del ministro, un comunicato dei carabinieri rivela che c'è qualcuno più alacre e prolifico di Vasvija. Si chiama Fadila Omerovic, vive anche lei ad Ardea, ha trentotto anni, 43 condanne alle spalle. E quindici figli. E il sedicesimo in arrivo.

La individuano mentre sale sulla 87 in via del Teatro Marcello, col suo pancione e in braccio un piccolo di

sei mesi, insieme alla figlia sedicenne. Nel mirino ha una comitiva di turisti cinesi, schermandosi col marsupio del bambino sfila il portafoglio a uno di loro. Adesso Fadila è in carcere, insieme al suo sventurato bambino.

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