La uccide a coltellate e tenta il suicidio

Il marito trovato in stato confusionale: era in carico a un centro di salute mentale

La uccide a coltellate e tenta il suicidio
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Il quarto femminicidio degli ultimi due mesi è avvenuto nel torinese, a Venaria Reale, dove sabato notte un uomo di 56 anni ha ucciso la moglie con diverse coltellate. La vittima, Cinzia D'Aries, 51 anni, è stata trovata senza vita nel bagno dell'abitazione dove viveva la coppia. Nel tinello c'era il marito, Pietro Quartuccio, a terra in stato confusionale. Dopo il delitto l'uomo ha cercato di suicidarsi con i farmaci, ma non rischia la vita. È piantonato dai carabinieri all'ospedale Maria Vittoria di Torino.

Increduli i vicini. «Li vedevo sempre insieme, mai avrei pensato che potesse succedere una cosa simile», racconta un uomo che vive nella palazzina popolare. I due in realtà litigavano spesso, ma mai era stato richiesto l'intervento dei carabinieri. Nella tarda serata di sabato, invece, una delle litigate della coppia, sembra per motivi familiari, è degenerata. Il 56enne, affetto da una disabilità che negli ultimi tempi lo aveva costretto sulla sedia a rotelle, ha sorpreso la donna di spalle mentre era in bagno, colpendola ripetutamente alla schiena e al petto con un coltello da cucina. La donna non ha avuto scampo. Prima di tentare il suicidio, ingerendo una massiccia dose di psicofarmaci, Quartuccio aveva provato a pulire la lama dal sangue della vittima. È stata la sorella, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lui, a dare l'allarme al 112. La casa della tragedia non è lontana dalla caserma dei carabinieri, che sono intervenuti immediatamente. Non avendo ricevuto alcuna risposta al campanello i militari hanno chiamato i vigili del fuoco, che sono entrati in casa forzando la porta del balcone del secondo piano. Hanno trovato la donna distesa sul pavimento del bagno, in un lago di sangue. Per lei non c'era ormai più nulla da fare. Quartuccio invece era ancora vivo ed è stato soccorso dal personale del 118. Ora è ricoverato, quando si riprenderà dovrà rispondere di omicidio volontario. Ad indagare è il pm di Ivrea Mattia Cravero. Dopo aver fatto un sopralluogo nell'appartamento della tragedia il magistrato ha disposto gli accertamenti per risalire al movente, che sarebbe collegato alle frequenti liti familiari.

Potrebbe avere influito il fatto che ultimamente la salute dell'uomo fosse molto peggiorata. Era anche seguito da un centro di salute mentale, ma non aveva mai dato segnali di aggressività. Nulla che potesse far pensare ad un epilogo del genere. Seppure le liti fossero abbastanza frequenti, come confermato dai vicini, non era mai stata presentata alcuna denuncia. Colpiscono, a posteriori, i messaggi postati sui social dalla vittima nelle scorse settimane: «Nessuno si scusa mai per come ti tratta, al massimo ti incolpano per come reagisci», aveva scritto su Facebook. E ancora: «Ormai non mi aspetto più niente da nessuno, chi mi pensa mi scriva, chi sente la mia mancanza mi cerchi. Chi mi vuole bene lo dimostri»; «Io me ne accorgo quando una persona cara mi dice le bugie.

Ma resto in silenzio e ascolto, mentre un velo di delusione mi avvolge. La bugia è l'inizio di un addio silenzioso». L'episodio ha scosso la comunità locale, di cui si è fatto portavoce il sindaco di Venaria Reale, Fabio Giulivi, annunciando una fiaccolata in programma oggi alle 19.

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