Il tribunale di Ivrea ha condannato a 5 anni di reclusione per omicidio volontario Marcellino Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio di 71 anni Pavone Canavese, in provincia di Torino, che nella notte tra il 6 e il 7 giugno 2019 uccise con colpo di pistola il 24enne moldavo Jon Stavila, sorpreso a rubare insieme a due complici la macchinetta cambiamonete nel bar-tabaccheria di Iachi Bonvin.
La procura aveva chiesto per l'uomo una condanna a 12 anni. Stavila, come provato dall'autopsia, era deceduto per un solo colpo che lo aveva raggiunto il cuore. Sul petto del giovane il medico legale aveva trovato un foro d'entrata e uno di uscita, un colpo preciso che aveva raggiunto la parte destra del cuore e che ha consentito al ferito di compiere qualche passo prima di morire.
Stavila assieme a due complici - individuati e denunciati nel 2020 - era entrato di notte nella tabaccheria di Iachi Bonvin per svaligiarla. Il proprietario, che vive nello stesso edificio del negozio, aveva sorpreso i tre ladri e aveva aperto il fuoco con un'arma regolarmente detenuta. Secondo l'allora procuratore capo Giuseppe Ferrando, l'uomo aveva sparato dal balcone e quindi senza trovarsi in una reale situazione di pericolo personale. Inizialmente, era stato accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, accusa poi trasformatasi in omicidio volontario.
Gli avvocati del tabaccaio, Mauro Ronco e Sara Rore Lazzaro, hanno annunciato che presenteranno appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza. «Nell'istruttoria ci sono due ipotesi alternative su ciò che è accaduto, e dobbiamo vedere quale delle due il giudice ha ritenuto valida», fanno sapere. I legali sono soddisfatti del fatto che sono state riconosciute le attenuanti generiche e la provocazione. Iachi Bonvin si è invece detto «deluso dalla sentenza perché mi aspettavo l'assoluzione. Non ho fatto altro che difendermi, ma come una persona normale, padre e nonno, ho sofferto molto per quello che è successo». L'uomo ha sempre sostenuto di aver dapprima sparato in aria un colpo di avvertimento, poi di essere sceso al pian terreno e di aver visto delle ombre in cortile che lo avevano spaventato e per questo aveva sparato senza mirare in particolare contro una figura.
Anche la moglie dell'uomo aveva dichiarato che lui aveva sparato solo per difendersi anche se l'autopsia aveva dimostrato che il ladro era stato colpito alle spalle. Molti concittadini del tabaccaio si sono schierati dalla sua parte e hanno organizzato una fiaccolata di solidarietà che si è snodata per le strade del paese e si è conclusa sotto casa di Iachi Bonvin.
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