Ucciso a 16 anni dopo una lite sui social. La madre: "Morto per difendere un amico"

Il ragazzo è stato accoltellato. Fermato un coetaneo, ferito un altro adolescente. I vicini hanno sentito le grida di aiuto

Ucciso a 16 anni dopo una lite sui social. La madre: "Morto per difendere un amico"
00:00 00:00

È morto accoltellato a Bologna, a 16 anni. Per futili motivi. Cioè per una lite nata sui social. Provocazioni e minacce per discussioni banali, che si potevano risolvere in mille altri modi. E invece.

A Bologna Fallou Sall, italiano di origini centrafricane, giocatore di football, ha cercato di difendere l'amico ma è caduto a terra. Nella rissa per strada ferito un altro ragazzo, bengalese, 17 anni, ricoverato con 10 giorni di prognosi. A dare l'allarme, sarebbero stati alcuni residenti che hanno sentito gridare «aiuto» dalla strada. Sul posto, oltre al 118, è intervenuta la polizia.

Le indagini di Volanti, squadra mobile e Scientifica hanno permesso di identificare in breve tempo il presunto aggressore, un 16enne italiano incensurato, che nel frattempo era andato a casa. Ora il presunto omicida, interrogato mercoledì notte, si trova nel carcere minorile di Pratello in attesa delle successive fasi giudiziarie davanti al tribunale dei minori. È stato anche trovato e sequestrato il coltello presumibilmente utilizzato per l'aggressione. La lite, secondo la Questura, sarebbe nata da provocazioni e minacce per motivi banali, anche sui social. Il litigio è iniziato all'interno del parco del Velodromo e, dopo un breve inseguimento terminato in via Piave, ha visto un giovane italiano estrarre un coltello e a colpire i due coetanei prima di allontanarsi. I residenti riferiscono di «urla terribili» e di un ragazzo che urlava «aiuto». In generale riferiscono di «un quartiere sostanzialmente tranquillo, dove girano molti ragazzi, soprattutto nel parco, come accade dappertutto». «Mio figlio - piange la madre - è morto per difendere l'amico». L'episodio suscita parecchia indignazione e domande. Sia tra gli psicologi sia tra i politici. Come è possibile che una sciocca litigata degeneri in una rabbia che porta a sfoderare un coltello e uccidere? «Riflettiamo assieme su quello che può fare il mondo degli adulti - interviene il sindaco di Bologna Matteo Lepore - perchè questi episodi di violenza giovanile in strada sono un grido di dolore e una richiesta d'aiuto che arriva dal mondo dei ragazzi».

«Questa tragica vicenda - commenta la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella Commissione affari sociali - provoca enorme sofferenza ed esige al tempo stesso grande attenzione e unità tra istituzioni, famiglie, educatori, forze dell'ordine.

Se c'è un tema da escludere dalla contesa elettorale è proprio quello del disagio minorile e dell'enorme malessere che i nostri adolescenti e giovanissimi sembrano sperimentare ovunque.

Dobbiamo tutte e tutti sentirci chiamati in causa sui modelli educativi, sulla qualità delle relazioni tra mondo giovanile e adulti, sulla capacità di prevenire esplosioni di violenza».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica