Ucciso da due balordi. Li hanno subito riconosciuti, i carabinieri di Prato, i due killer che venerdì sera hanno massacrato di coltellate un piccolo imprenditore di origini indiane mentre caricava su un furgone merce da rivendere in Germania. A trovare il corpo dell'uomo il figlio dopo ore di ricerche. «Non rispondeva più al telefono, sono andato nella zona industriale e l'ho trovato» spiega agli inquirenti. Gli assassini in fuga, con qualche migliaio di euro rapinati al commerciante, i militari alle loro costole, dopo aver visionato le telecamere di alcune aziende. Nei video le drammatiche sequenze dell'aggressione seguita dalla razzia del denaro.
Due vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, due stranieri, che probabilmente seguivano da tempo la vittima. L'uomo, che viveva con la sua famiglia in provincia di Mantova, si riforniva regolarmente nelle piccole aziende tessili della zona di Seano, frazione del Comune di Carmignano, Prato. Abiti «pronto moda» da distribuire nei grandi magazzini tedeschi gestiti da cittadini cinesi. L'altro pomeriggio padre e figlio arrivano in Toscana per acquistare la merce ordinata ai loro fornitori. Il più giovane guida un Tir, il mezzo con cui viene poi trasportata la merce Oltralpe, il padre un furgoncino, più agile per muoversi sulle strade di Prato. Caricata la merce, gli scatoloni vengono poi smistati all'interno del camion grande, pronti per il viaggio finale. I due si separano. Il figlio attende il ritorno del papà con i colli da caricare sul suo mezzo pesante. Passano le ore ma l'uomo non si vede. E al telefono non risponde. A quel punto, preoccupato, il figlio lo va a cercare facendo il giro delle varie aziende conosciute. Quando arriva davanti una ditta a conduzione cinese in via Copernico sono le ore 22. Il furgone parcheggiato in strada, l'uomo, oramai cadavere, a terra. Sconvolto, lancia l'allarme. Arrivano le prime radiomobili dell'Arma mentre giunge sul posto anche un'ambulanza. Purtroppo non c'è nulla da fare.
Vengono sequestrati e visionati i filmati delle videocamere.
Nei frame le immagini dell'agguato a colpi di coltello. Due assassini che conoscevano bene le abitudini dell'uomo, probabilmente due soggetti che avevano lavorato nella sua azienda. Soprattutto due volti noti nel casellario giudiziario, già arrestati per furto e rapina.
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