Ucraina neutrale, Crimea "in sospeso". L'intesa 2022 saltò sulle pretese di Putin

Le carte del "New York Times": lo Zar voleva il diritto a una nuova invasione

Ucraina neutrale, Crimea "in sospeso". L'intesa 2022 saltò sulle pretese di Putin
00:00 00:00

La pace tra Russia e Ucraina ora sembra più lontana che mai, ma nelle prime settimane dopo l'invasione Mosca e Kiev avevano avviato un serio tentativo di negoziato, poi fallito. Il New York Times rivela nuovi aspetti di quell'ipotetico accordo di pace, spiegando anche come uno dei punti che probabilmente portò allo stop delle trattative è il cosiddetto articolo 5, secondo cui in caso di un altro attacco armato contro l'Ucraina, gli «Stati garanti» che avrebbero firmato il trattato - Gran Bretagna, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia - sarebbero intervenuti direttamente in difesa dell'Ucraina. Mosca tuttavia voleva una clausola secondo la quale «tutti gli Stati garanti, Russia compresa», avrebbero dovuto approvare la risposta nel caso in cui l'Ucraina fosse stata attaccata. Lasciando di fatto a Vladimir Putin la possibilità di invadere il nuovamente il territorio ucraino.

La clausola, giudicata assurda, fece precipitare le cose, e uno dei negoziatori ucraini spiegò che con questo cambiamento «non c'era alcun interesse a continuare i colloqui». Alcuni dettagli del trattato erano già stati resi noti a marzo dal Wall Street Journal, ma i documenti integrali ottenuti dal Nyt - datati 17 marzo e 15 aprile 2022 - mostrano le proposte concorrenti e i punti di accordo delle due parti, che ora si trovano su posizioni totalmente inconciliabili.

Tra i punti dell'intesa in larga parte stipulata nel corso dei negoziati a Istanbul di due anni fa, l'Ucraina doveva diventare uno Stato permanentemente neutrale e non aderire a blocchi militari come la Nato. Kiev chiedeva garanzie di sicurezza internazionali e voleva che il trattato si applicasse ai «confini riconosciuti a livello internazionale», Mosca, invece, voleva che l'Ucraina e tutti gli altri firmatari annullassero le sanzioni imposte dal 2014.

Inizialmente Putin chiedeva il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, poi invece entrambe le parti hanno deciso di escludere la Crimea dal trattato, lasciandola sotto l'occupazione russa, ma senza che l'Ucraina la riconoscesse. Kiev, inoltre, avrebbe dovuto ridurre le sue forze armate, porre un limite al numero di carri armati, batterie di artiglieria, navi da guerra e aerei da combattimento nel suo arsenale: un punto, questo, che secondo il Nyt avrebbe allarmato gli americani, per i quali si trattava di un «disarmo unilaterale». Inoltre, la lingua russa doveva essere usata in modo paritario a quella ucraina, mentre le sorti del Donbass sarebbero state discusse in un secondo momento.

«Eravamo riusciti a trovare un vero compromesso», ha detto Oleksandr Chalyi, membro del gruppo negoziale ucraino, in una tavola rotonda tenutasi a Ginevra lo scorso dicembre: «A metà aprile, alla fine di aprile, eravamo molto vicini a concludere la nostra guerra con una soluzione pacifica». Secondo alcuni dei negoziatori ucraini che hanno parlato con il quotidiano newyorkese, Putin era arrivato al tavolo così velocemente perché non si aspettava che il suo esercito andasse incontro a difficoltà tanto grandi, ma allo stesso tempo erano convinti che i russi seduti di fronte a loro non avessero la minima idea di quanto male stessero andando le loro truppe.

A due anni da quei colloqui non

ci sono segnali che Russia e Ucraina possano tornare al tavolo dei negoziati, e dalla Svizzera Volodymyr Zelensky ha affermato che «la Russia e il suo leader non sono pronti per una pace giusta, questo è un dato di fatto».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica