La Ue filo-germanica fa litigare i partiti

Meloni (Fdi): "Inaccettabile che le nostre sorti siano determinate da Berlino"

La Ue filo-germanica fa litigare i partiti

La sentenza della Corte Costituzionale tedesca apre un fronte di scontro tra e con le istituzioni europee. La Commissione, infatti, ribadisce che il diritto comunitario prevale su quello nazionale. E subito trova l'assenso del Commissario agli Affari Economici dell'Ue, Paolo Gentiloni, e del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Il primo ribadisce l'indipendenza della Banca centrale; il secondo precisa invece che l'attuale programma di acquisto di titoli per l'emergenza Covid-19 «non è minimamente intaccato». Ma la miccia della polemica politica, tuttavia, è ormai accesa.

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni (foto), giudica «inaccettabile» il fatto «che le sorti dell'Italia e dell'intera Europa siano decise in totale autonomia dalla Germania attraverso la sua Corte Costituzionale». E a Meloni risponde Benedetto Della Vedova, di «più Europa», segnalando come ci si trovi di fronte a una «sentenza sovranista, come piace a Meloni». Stesso tono per l'economista europeista Carlo Cottarelli, che in tweet scrive di «attacco molto pesante alla Corte di Giustizia Europea, che sembrerebbe volto persino a negarne la legittimità. Sarà piaciuto molto a chi vuole un'Europa divisa». Preoccupazioni arrivano anche da chi non ha mai messo in discussione la presenza dell'Italia nel contesto europeo. Pur nella convinzione che non ci saranno ripercussioni sul piano messo in campo dalla Banca centrale per fronteggiare l'emergenza legata al coronavirus, il vice presidente del Ppe e di Forza Italia, Antonio Tajani, teme che possano esserci ripercussioni sui mercati. E lo spread fra titoli italiani e tedeschi a quota 240 sembra confermare queste tensioni. Per il deputato di Liberi e Uguali, Stefano Fassina, «la decisione della Corte Costituzionale tedesca in merito al Quantitative Easing aggrava le prospettive dell'Eurozona e degli Stati a più elevato debito pubblico, come l'Italia».

Il Pd, con Piero De Luca, invita a mantenere la calma, dato che «siamo in presenza di una tempesta in un bicchier d'acqua e che la decisione della Corte costituzionale tedesca, che del resto ha anch'essa riconosciuto in principio la compatibilità con il diritto europeo del programma Pspp, non avrà alcuna ripercussione sulle nuove misure straordinarie Pepp appena varate dalla Bce» per rilanciare l'economia Ue.

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