Ultimatum degli azzurri: "Rinvio per le cartelle o sulla manovra sarà no"

Forza Italia incalza il governo sul fisco. Tajani: "Franco accolga le nostre proposte"

Il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani
Il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani

È un ultimatum quello degli azzurri e i toni sono particolarmente duri. «Il governo decida il rinvio selettivo delle cartelle esattoriali al 2022. Su questo Fi punterà i piedi, saremo fermissimi». Il coordinatore nazionale Antonio Tajani lancia l'avvertimento in mattinata, arrivando all'assemblea della Cna. E si capisce subito che l'obiettivo è il titolare dell'Economia. «Pretendiamo che ci sia una risposta chiara, l'abbiamo chiesto al ministro Franco, aspettiamo una risposta positiva dal governo. Ci sono cittadini che in questo momento non sono in grado di poter adempiere ai pagamenti». Proprio all'Auditorium della Conciliazione Tajani ha un faccia a faccia sulla manovra e forse anche altro con il presidente del M5s Giuseppe Conte, che subito dopo si confronta con Matteo Salvini, poi a lungo con Enrico Letta e, per un saluto, con Giorgia Meloni.

La legge di Bilancio entra nel vivo della discussione in commissione al Senato e la tensione sale nel governo su questo nodo principale. Per gli azzurri ha il suo clou nel pomeriggio, quando il vicepresidente Tajani incontra, nella sede romana del partito, i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli, il coordinatore dei responsabili regionali Sestino Giacomoni e Dario Damiani, capogruppo in commissione Bilancio al Senato.

L'insofferenza per il muro di gomma del Tesoro monta e si decide di dare battaglia. Il tema, sottolinea una nota alla fine del confronto, è «dirimente» e lo stesso premier Mario Draghi ha più volte ribadito che «questo è il momento in cui lo Stato deve credere nel futuro dell'Italia e restituire ai cittadini, non certo battere cassa». Quindi, insiste Fi, non si può pretendere di far pagare le tasse a chi non può farlo perché non ha incassato causa pandemia. La richiesta fatta a Franco su questo punto e sull'estensione dei bonus edilizi agli impianti sportivi deve essere accolta. Altrimenti, è il non detto, si incrinerebbe quell'armonia nella maggioranza che il partito più governista del centrodestra ha sempre voluto garantire.

Che ci sia aria di protesta lo conferma una sfilza di dichiarazioni di parlamentari di Fi. Forse è solo un ritardo del governo, si augura la vicepresidente della commissione Finanze del Senato Roberta Toffanin, nel comunicare il differimento delle cartelle esattoriali? E sottolinea: «Questo era il preciso impegno politico preso con Fi nel decreto fiscale. Attendiamo pertanto ad horas l'annuncio del governo che siamo certi terrà fede alla parola data».

Ma il deputato Andrea Ruggieri a Omnibus, su La7, già annuncia: «Se il governo non rinvia le cartelle rottamate, io il prossimo provvedimento, cioè la manovra, non lo voto. Fi è super leale al premier Draghi, in manovra manda giù bocconi agrodolci, ma è anche l'unico partito di maggioranza a non essere stato presente alla riunione al Mef, dove forse qualcuno pensa agli italiani come bancomat da spremere». Il deputato Mauro D'Attis, ricorda che governo si era dimostrato disponibile ad una apertura: «Ora non si tiri indietro».

Se non ci fosse il rinvio delle cartelle esattoriali, per l'azzurra Maria Tripodi, «sarebbe un duro colpo per tantissime famiglie e imprese». Posticipare le scadenze al giugno 2022 «non è un vezzo ideologico», dice Annaelsa Tartaglione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica