Umbria, Lega e Fratelli d'Italia: "Basta soldi pubblici ai rom"

Doppia proposta di legge contro i finanziamenti pubblici della Regione Umbria: "Pensiamo prima agli italiani"

Umbria, Lega e Fratelli d'Italia: "Basta soldi pubblici ai rom"

Due proposte di legge in consiglio regionale dell'Umbria. E nel mirino c'è un solo bersaglio: il Testo unico in materia di sanità e servizi sociali. La prima, come riporta PerugiaToday, è quella della Lega, già depositata e protocollata, con Valerio Mancini primo firmatario e sottoscritta anche dal consigliere Emanuele Fiorini. La seconda, invece, è firma del capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta.

La proposta del Carroccio serve per "chiedere l’abolizione di eventuali risorse che la Regione Umbria potrebbe erogare per il loro mantenimento dei campi rom". Quella del portavoce del centrodestra, invece, per "per abrogare le misure di insediamento dei nomadi in Umbria, la realizzazione dei campi di sosta e delle aree di transito, l'erogazione dei contributi per l'inserimento scolastico e professionale oltre alla promozione delle attività artigiane e delle forme associative tipiche della cultura nomade". Un giro di vite sui soldi pubblici, in buona sostanza.

“Ciò che chiediamo nel nostro atto – spiegano i leghisti Mancini e Fiorini - è l’abrogazione dei 4 articoli presenti nella legge regionale n.11 del 2015 (Testo unico in materia di sanità e servizi sociali) e relativi alle misure di insediamento dei nomadi in Umbria, la realizzazione dei campi di sosta e delle aree di transito e la promozione delle attività artigiane e delle forme associative tipiche della cultura nomade".

E ancora: "La sicurezza cittadina è per la Lega, un cavallo di battaglia imprescindibile che non può non tenere conto anche della questione nomadi. Sull’argomento abbiamo presentato un’interrogazione e lavorato su una proposta di legge che cavalca quanto più volte detto anche dal nostro segretario federale Matteo Salvini: da parte delle amministrazioni nessun contributo ai rom, che vivono alle spalle degli italiani onesti lavoratori e minano la sicurezza cittadina. Certe risorse siano destinate agli italiani in difficoltà, ai genitori separati, ai giovani costretti ad emigrare all’estero perché questa Regione non è in grado di offrire loro prospettive, basta diritti, ci sono anche i doveri, basta razzismo nei confronti degli italiani”.

Ancora più duro il capogruppo di Fratelli d'Italia: "La giunta regionale dell'Umbria spende soldi pubblici per le comunità nomadi. E' opportuno interrompere questa pratica perché nel sociale ci sono tante persone davvero bisognose che soffrono sulla loro pelle situazioni di autentico disagio".

Non è finita qui. Ancora Squarta: "L'ipotizzato censimento dei rom, secondo me giusto, ha sollevato critiche pesantissime legate alla discriminazione etnica. Poi scopriamo che in Umbria ci sono fondi pubblici, soldi nostri, destinati dal governo locale proprio su base etnica ai nomadi italiani".

Quindi, la proposta di legge, che chiede "l'abrogazione di cinque articoli della legge regionale 11 del 9 aprile 2015 del Testo unico in materia di sanità e servizi sociali". Perché, spiega Squarta, "discriminazione significa favorire una comunità rispetto a un'altra. Quali sarebbero le peculiarità della cultura rom da preservare e tutelare? Il testo di legge parla della 'salvaguardia dell'identità e della cultura nomade', dell'individuazione dei campi di sosta per 'favorire la partecipazione degli utenti alla vita sociale', di 'agevolare l'inserimento dei minori appartenenti alle comunità nomadi negli asili nido, nella scuola materna e dell'obbligo', della 'realizzazione di iniziative di sostegno nel settore dell'artigianato, in particolare quello tipico della cultura nomade'.

Se pensiamo agli episodi di cronaca che spesso capita di leggere sui giornali - dichiara - quest'ultimo punto fa amaramente sorridere. Il concetto di integrazione è esattamente contrario a quello di discriminazione. Per i nomadi non possono esserci soltanto diritti, ora basta".

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