Dallo sconto sulla benzina, al trimestre anti-inflazione fino al possibile rinvio della fine del mercato tutelato dell'energia. Il governo prosegue nell'attività di contrasto all'inflazione con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha invitato i sindacati venerdì a Palazzo Chigi per una riunione a cui parteciperà anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi. Sul tavolo gli interventi per calmierare gli aumenti a tutela dei redditi più bassi. Su questo punto l'ultima idea allo studio è un bonus da 80 euro al mese per contrastare il caro benzina, caricabile sulla carta «Dedicata a te». La novità potrebbe prendere forma dopo il varo della Nota di aggiornamento al Def, atteso per il 27 settembre. Il bonus, come riporta Repubblica, sarà caricato direttamente sulla social card lanciata a luglio, che prevedeva un contributo unico di 382,50 euro per l'acquisto di beni e alimenti per famiglie di almeno tre componenti e un Isee fino a un massimo di 15.000 euro lordi. Si stima che ne beneficeranno 1,3 milioni di famiglie. Ma ci sarebbe anche la volontà di rinnovare il credito d'imposta per l'acquisto di carburante da parte degli autotrasportatori.
La convocazione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl arriva dopo l'accordo sul «trimestre anti-inflazione», ormai chiuso. Dal primo ottobre e fino a fine anno, infatti, i prezzi al consumo sui generi alimentari saranno sottoposti a una sorta di calmiere che produrrà sconti dal 2-3% fino al 10 per cento. Un alleggerimento del carrello della spesa, insomma, che in base alle ultime stime dell'Istat continua a correre forte: con +9,4% ad agosto rispetto a un anno fa. L'unione nazionale consumatori evidenzia come il prodotto ad aumentare di più è stato lo zucchero (+43,3% a luglio su base annua), seguito da trasporto marittimo (+27,1%) e voli (+9,6%).
L'esecutivo, che dovrebbe accorpare gli interventi in un decreto su energia e carburanti, potrebbe anche far slittare di sei mesi la fine del mercato tutelato dell'energia, ossia quello in cui le tariffe sono previste dall'Autorità dell'energia, prevista dal 2024. Il ministro dell'Energia, Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato che «il provvedimento è in valutazione» e che «probabilmente l'Iva resterà al 5%». Misure che porterebbero parziale sollievo al carovita che pesa sulle tasche degli italiani: secondo il Centro Europa ricerche per Confesercenti, porterà nel secondo semestre a ridurre di 3,7 miliardi la spesa delle famiglie rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Limitare questa emorragia significa preservare un motore importante per la crescita del Pil.
Tant'è che a fine anno, sempre secondo l'associazione, la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe quindi attestarsi sul +0,8%, contro il +4,6% del 2022. A incidere anche la crescita dei tassi d'interesse, che fa perdere reddito ai titolari di un mutuo a tasso variabile.MAst
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