Ursula fa il bis: 370 i sì. "Il centro ha tenuto"

Via libera alla nuova commissione. Ben 44 socialisti votano "no" o si astengono. "Con Fitto le Regioni saranno al centro dell'Ue"

Ursula fa il bis: 370 i sì. "Il centro ha tenuto"
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Quasi sei mesi dopo le elezioni europee e dopo numerosi tira e molla, momenti di tensione e accordi last minute, la commissione Ursula Bis è diventata realtà. Ieri la plenaria del Parlamento europeo con 370 sì, 282 no e 36 astenuti ha approvato la squadra della nuova commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Nonostante il via libera, colpiscono i 31 voti in meno ottenuti rispetto al voto segreto di luglio quando la von der Leyen ricevette il mandato a formare la commissione con 401 sì. La commissione ha ottenuto il 51,4% di voti degli aventi diritto, il dato più basso di sempre nella storia europea.

La von der Leyen ha affermato che «oggi è un bel giorno per l'Europa perché il voto mostra la tenuta del centro, sono molto grata per la fiducia espressa dal Parlamento europeo al nuovo collegio» e nel suo discorso ha elencato le priorità del nuovo mandato basato sulle raccomandazioni del rapporto dell'ex premier italiano Mario Draghi: «La prima grande iniziativa della nuova commissione sarà una nuova bussola della competitività». La neo presidente ha poi ribadito il suo sostegno al Green Deal: «I motivi che ci hanno spinto a essere così ambiziosi restano validi anche oggi. Quindi voglio essere chiara: manterremo la rotta sul Green Deal».

La «maggioranza Ursula» (composta da popolari, socialisti e liberal) si è però frammentata nel voto, allo stesso modo dei conservatori di Ecr e dei Verdi. I socialisti francesi e tedeschi hanno votato no alla nuova commissione così come i popolari spagnoli a causa della scelta di concedere la vicepresidenza e un ruolo da commissario alla spagnola Teresa Ribera dopo l'alluvione a Valencia. In totale sono 44 i socialisti (25 contrari e 19 astenuti) che non hanno votato a favore della von der Leyen mentre sono 6 i liberali astenuti e 25 i popolari che hanno dato un parere negativo nonostante la Von der Leyen appartenga proprio alla famiglia del Ppe. Al di fuori della maggioranza sono arrivati i voti di 27 europarlamentari verdi (19 contrari e 6 gli astenuti) mentre nell'Ecr solo Fratelli d'Italia ha votato a favore grazie al ruolo ottenuto da Raffaele Fitto con I patrioti e The Left che si sono opposti.

Anche i partiti italiani si sono spaccati con il Pd (ad eccezione di Cecilia Strada e Marco Tarquinio), Fratelli d'Italia, Forza Italia che hanno votato a favore mentre la Lega, il M5S e Alleanza Verdi e Sinistra si sono espressi contro la nuova commissione.

Il dato politico per l'Italia è il successo della nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo e commissario per la Coesione, testimoniando la centralità del governo Meloni nelle dinamiche europee. La von der Leyen ha spiegato che «le Regioni con Fitto saranno al centro dell'Ue», mentre il neo commissario italiano ha dichiarato: «L'Unione europea si trova di fronte a sfide cruciali da cui dipende il suo futuro e quello dei suoi cittadini. Nei prossimi anni sarà fondamentale lavorare tutti insieme e dare prova di unità perché solo in questo modo saremo in grado di vincere queste sfide, rilanciare il progetto europeo e difendere con forza i valori su cui esso si fonda».

Il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha invece commentato la nuova commissione affermando: «In questi tempi molto turbolenti dal punto di vista geopolitico, il voto di oggi è un voto per la stabilità e la responsabilità».

Sottolineano invece il successo italiano il co presidente del gruppo dei Conservatori Nicola Procaccini che parla di Giorgia Meloni

come «detonatore del cambiamento in Europa» e il capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo Carlo Fidanza per cui «i numeri sono cambiati da quelli della scorsa legislatura, faremo sentire la nostra voce su ogni partita».

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