Dal suo insediamento a Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha firmato oltre cento ordini esecutivi. Non c'è settore che non sia stato toccato: dalla sicurezza all'ambiente, dalla politica estera all'industria. L'attivismo di Trump non è casuale e, oltre a trasmettere un forte segnale di discontinuità, ha l'obiettivo di dimostrare come nel suo secondo mandato si sia fatto trovare già pronto per governare. Tra gli argomenti al centro dell'agenda non poteva mancare l'intelligenza artificiale che rappresenta ormai un tema strategico. Il neo presidente ha revocato l'Executive Order 14110 firmato dal suo predecessore per deregolamentare il settore e ha annunciato un maxi investimento fino a 500 miliardi di dollari in 4 anni per un consorzio chiamato Stargate. Si tratta di una joint venture con OpenAI, Oracle e Softbank al fine di investire miliardi di dollari nello sviluppo di infrastrutture per l'intelligenza artificiale.
Il progetto è stato presentato alla Casa Bianca da Trump insieme agli amministratori delegati di Softbank e di OpenAI, Masayoshi Son e Sam Altman, e al co-fondatore di Oracle Larry Ellison e porterà alla creazione di una nuova società con 100 miliardi di dollari subito a disposizione che potranno arrivare fino a 500 miliardi nei prossimi quattro anni. All'iniziativa che Trump ha chiamato «il più grande progetto di infrastruttura AI della storia» dovrebbero poi unirsi Microsoft, Nvidia e Arm. «Si tratta di grandi somme di denaro e di persone di alta qualità» ha affermato il presidente definendo il progetto «una clamorosa dichiarazione di fiducia nel potenziale dell'America». Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale richiede un enorme consumo di energia per i data center ed è per questo che deve andare di pari passo con la realizzazione di nuove infrastrutture energetiche su cui Trump ha già detto di voler puntare.
Chi guarda con scetticismo all'iniziativa è invece Elon Musk che su X ha risposto al comunicato stampa di OpenAI in cui si annunciava il finanziamento scrivendo: «in realtà non hanno i soldi». A onor del vero Musk è da tempo in disaccordo con Sam Altman con cui ha co-fondato OpenAI prima di dimettersi nel 2018 ed è probabile avrebbe voluto essere coinvolto in prima persona nel progetto di Stargate.
In ogni caso le decisioni di Trump sull'intelligenza artificiale avranno un impatto anche sull'Unione europea che si sta muovendo in una direzione opposta agli Stati Uniti: l'europarlamento ha infatti approvato lo scorso anno «AI Act», il primo regolamento globale sull'intelligenza artificiale che pone una serie di rigide regole per le aziende del settore.
Il rischio è che si crei l'ennesimo divario di competitività tra le aziende americane e quelle europee con le prime libere di operare senza ostacoli normativi e le altre costrette a rispettare rigorosi requisiti, una nuova grana per Bruxelles.
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