Gli Usa accusano Mosca. "Cercano di influenzare le elezioni presidenziali"

Gli Usa mostrano i muscoli contro la Russia e annunciano nuove sanzioni per i tentativi di manipolare l'opinione pubblica americana prima delle elezioni del 5 novembre. Tra le azioni decise dall'amministrazione di Joe Biden ci sono sanzioni del Tesoro americano contro i dirigenti di Rt (Russia Today), rete tv finanziata direttamente dal Cremlino tramite l'agenzia statale Ria Novosti, e considerata responsabile di alcune delle presunte interferenze. Oltre ad un'azione legale da parte del dipartimento di Giustizia.

Il ministro Merrick Garland ha assicurato che gli Usa saranno «aggressivi» nel contrastare qualsiasi tentativo di condizionare il voto da parte della Russia, della Cina e di ogni altro attore straniero, denunciando pure «i crescenti sforzi dell'Iran» per influenzare le elezioni. Riguardo Mosca, l'ufficio del direttore della National Intelligence ha dichiarato a luglio che punta a minare il sostegno alla candidata democratica alla presidenza e all'invio di armi in Ucraina.

Tra le accuse c'è appunto quella di utilizzare i media statali per diffondere disinformazione e propaganda, e tra i 10 individui e due entità sanzionati dal Tesoro ci sono la caporedattrice di Rt Margarita Simonovna Simonyan e la vice Elizaveta Yuryevna Brodskaia, mentre l'agenzia è accusata di aver reclutato segretamente «influencer americani inconsapevoli» per supportare la «campagna di influenza» di Rt.

Il mese scorso la vice ministro della Giustizia Lisa Monaco ha spiegato che Putin e «i suoi delegati stanno utilizzando tecniche sempre più sofisticate, prendendo di mira specifici dati demografici e gli elettori degli stati indecisi nel tentativo di manipolare i risultati».

Gran parte della preoccupazione si concentra su attacchi informatici e campagne di disinformazione che includono l'uso di media statali, appunto, per promuovere messaggi e contenuti anti-Usa, nonché reti di falsi siti web e account social che amplificano le affermazioni e le inseriscono nelle conversazioni online degli americani, puntando su argomenti politici polarizzanti come l'immigrazione, la criminalità o la guerra a Gaza.