Gli Usa e l'allerta invasione di novembre

Le informazioni degli 007 americani. Il ruolo di Pechino e lo snodo dei Giochi

Gli Usa e l'allerta invasione di novembre

Un mese prima che il Washington Post, a dicembre, scrivesse che la Russia stava preparando una massiccia offensiva militare contro l'Ucraina e che l'intelligence Usa era in allerta, gli Stati Uniti avevano informato direttamente gli alleati delle intenzioni di Vladimir Putin. Che stavano monitorando da tempo le mosse e l'atteggiamento politico del presidente russo con i loro sistemi di intelligence più avanzati e con le fonti sul campo.

L'aver fatto uscire la notizia era stato un tentativo degli americani di frenare Mosca, mostrando che la Casa Bianca conosceva bene i piani di Putin. Washington aveva provato a giocare anche un'altra carta, mandando personalmente a Mosca a novembre il capo della Cia, William Burns, che è stato diplomatico e ambasciatore in Russia, nonché buon conoscitore di tutto il dossier. Sforzi che non hanno fatto cambiare idea a Putin sull'invasione dell'Ucraina. Una guerra che secondo il piano iniziale, pubblicato due giorni fa da Anonymous, prevedeva un attacco dal 20 febbraio al 6 marzo. Ma che si sta rilevando meno lampo del previsto e che secondo gli analisti sta mettendo in difficoltà il presidente russo, tanto che si sarebbe sfogato con i suoi consiglieri per aver sbagliato a prospettargli i possibili scenari. Sottostimando la capacità di resistenza degli ucraini e facendogli forse credere che Zelenky sarebbe scappato alle prime bombe.

È possibile che gli infiltrati filo-russi piazzati da Mosca a casa del nemico abbiano fornito input sbagliati, accecati dalla frenesia di assecondare le mire espansionistiche di Putin. L'allarme americano per i piani del presidente russo avrebbero irritato lo stesso Zelensky, anche alla vigilia dell'attacco. Il 20 novembre, però, il capo degli 007 ucraini Kyrylov Budanov aveva confermato in un'intervista il rischio di un'invasione tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, fornendo anche dettagli del possibile attacco. Ma anche in quel caso alla notizia non venne dato seguito.

Si scopre ora, grazie ad un articolo del New York Times basato su fonti di intelligence, che anche il regime cinese era a conoscenza della volontà di Putin di sferrare un attacco

su larga scala all'Ucraina. Secondo il rapporto citato dal quotidiano alcuni funzionari cinesi avrebbero chiesto ai russi di attendere la fin dei Giochi Olimpici prima di attaccare. Ipotesi che è stata smentita dalla Cina.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica