La campagna elettorale per la conquista della Casa Bianca si combatte anche a colpi di donazioni milionarie tra i Paperoni americani. Donald Trump ha rapidamente recuperato il suo svantaggio in termini di denaro nei confronti di Joe Biden, superando il rivale democratico per il secondo mese consecutivo. A maggio, addirittura, il tycoon ha letteralmente sbancato nelle donazioni, e secondo i documenti resi noti ieri ai media Usa, la sua campagna ha raccolto oltre 60 milioni di dollari in più di quella dell'attuale comandante in campo. La campagna di Biden e il Comitato nazionale democratico, infatti, hanno incassato 85 milioni di dollari a maggio, mentre quella di Trump e il Comitato Nazionale Repubblicano ben 141 milioni. Tra i maxi-donatori c'è il miliardario Timothy Mellon, che ha sborsato 50 milioni di dollari a un super Pac che sostiene The Donald il giorno dopo la condanna dell'ex presidente nel processo a New York per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels. L'iniezione di denaro ha avuto un impatto immediato sulle attività del gruppo, che ha subito annunciato una campagna pubblicitaria da 100 milioni di dollari fino a settembre. Mellon - spiega il New York Times - aveva già donato altri 25 milioni a Trump, e 25 anche al candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr, divenendo il primo finanziatore ad aver staccato assegni per 100 milioni per le elezioni Usa. Sul fronte dem, invece, Mike Bloomberg ha donato quasi 20 milioni di dollari per la rielezione di Biden, come rivela il Washington Post. Il contributo dell'ex sindaco di New York includerebbe 19 milioni di dollari a un gruppo indipendente pro-Biden noto come Future Forward o Ff Pac, e oltre 900.000 dollari al Biden Victory Fund, una fusione della campagna del presidente Usa e di comitati del Partito democratico americano. Le cifre indicate non comprendono i fondi raccolti a giugno, inclusi i 30 milioni incassati dal candidato dem all'evento di Los Angeles con Barack Obama e star del cinema come George Clooney. Mentre Melinda French Gates ha dato a Biden il suo primo endorsement politico: «Le elezioni di quest'anno avranno così enormi conseguenze per le donne e le famiglie che, questa volta, non posso stare in silenzio» ha scritto su X l'ex moglie di Bill Gates. Sul fronte dei sondaggi, intanto, Trump incassa una buona notizia con l'ultima proiezione di Emerson College e The Hill, secondo cui è in vantaggio sull'avversario in sei stati chiave, ossia Arizona (per 47% a 43%), Georgia (45% a 41%), Michigan (46% a 45%), Nevada (46% a 43% ), Pennsylvania (47%-45%) e Wisconsin (47%-44%). In tutti il vantaggio del tycoon è rimasto lo stesso o è cresciuto rispetto ai sondaggi del mese precedente. La proiezione mostra poi che The Donald ha raggiunto Biden nel gradimento degli elettori pure nel democratico Minnesota (sono 45% pari), uno stato che ha sostenuto un candidato repubblicano solo 3 volte dalla Grande Depressione.
E il suo ex stratega Steve Bannon ha fatto appello alla Corte Suprema, chiedendo di sospendere la sua incarcerazione prevista per il 1 luglio. Bannon è stato condannato quasi due anni fa a quattro mesi di carcere per oltraggio al Congresso.
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