Dopo oltre due mesi i trader tornano a Wall Street. Mentre gli Usa stanno superando in queste ore il drammatico traguardo dei 100mila morti a causa del coronavirus, ieri mattina ha riaperto il «floor» del Nyse, la Borsa di New York. Una ripartenza, quella del New York Stock Exchange, altamente simbolica, perché riavviare il motore del capitalismo mondiale può rappresentare un'iniezione di speranza e di fiducia. E mentre i principali indici corrono, Donald Trump esulta: Wall Street «sale, il Dow Jones supera i 25.000 punti. Lo S&P 500 è sopra i 3.000. Gli stati dovrebbero aprire il prima possibile», cinguetta il presidente americano: «La transizione verso la grandezza è iniziata. Ci saranno alti e bassi, ma il prossimo anno sarà uno dei migliori di sempre».
A suonare la campanella che dà il via alle contrattazioni è il governatore Andrew Cuomo: un gesto che vuole inviare il segnale di un graduale ritorno alla normalità, anche se la Grande Mela resta, all'interno dello stato, l'unica ancora in lockdown. «Oggi suono la campanella con il ritorno degli operatori sul floor del Nyse - scrive Cuomo su Twitter - Nei due mesi in cui il floor è rimasto spento, i newyorkesi hanno rallentato la diffusione del virus». Una mossa all'insegna dell'ottimismo insomma, nel giorno in cui a New York le vittime per il Covid-19 sono state solo 73 in ventiquattr'ore, il dato più basso da quando è esplosa la pandemia.
E se la voglia di normalità negli Usa è tanta, gli operatori sono tuttavia tornati al Nyse in condizioni di estrema cautela. Ad oggi solo un quarto dei trader sono ammessi all'interno dell'edificio, devono utilizzare le mascherine e seguire rigide regole di distanziamento sociale, anche grazie alle barriere di plexiglas installate fra le diverse postazioni. Inoltre, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, non possono utilizzare i mezzi pubblici e devono firmare una dichiarazione in cui rinunciano a fare causa al Nyse nel caso in cui vengano contagiati sul floor. A New York e in altri nove stati i casi sono costantemente in calo, come rivela la Cnn, mentre il numero dei positivi appare stabile in altri 22 stati e in aumento in 18, tra cui Georgia, Arkansas, California e Alabama.
Nel frattempo, in occasione del Memorial Day, è riapparso in pubblico Joe Biden per la prima volta in due mesi. La campagna del candidato democratico in pectore per la corsa alla Casa Bianca ha attaccato ripetutamente Trump per la sua gestione della pandemia.
E per tutta risposta il Comandante in Capo punta il dito contro l'ex numero due di Barack Obama per «il disastro» compiuto durante l'epidemia di H1N1, l'influenza suina che ha colpito gli Usa nel 2009, infettando 60,8 milioni di persone. «La gestione dell'influenza suina da parte di Joe Biden è stata un disastro completo e totale - twitta il presidente - Anche i sondaggi sulla questione sono stati terribili!».
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