La posa del primo cassone della nuova diga di Genova è previsto per questo venerdì. È il primo (gigantesco) tassello di un'opera mastodontica, lunga sei chilometri e profonda fino a 50 metri sott'acqua, che permetterà al porto di Genova di accogliere le grandi navi portacontainer, lunghe oltre 400 metri e le supernavi da crociera che non possono entrare nell'attuale porto di Genova e quindi sbarcano merci e passeggeri altrove. L'opera comporterà maggiori introiti (stimati in miliardi sul lungo periodo) da traffico container, diritti e tasse portuali, con una crescita progressiva annua dei traffici commerciali tra il 22% e il 30% dal 2027 al 2030. Anche la diga foranea però è finita nel polverone sollevato dall'inchiesta sui presunti favori a Giovanni Toti (nel tondo). L'ex presidente della Liguria Claudio Burlando, Pd, l'ha definita «diga Spinelli», per gli interessi dell'imprenditore della logistica portuale sotto inchiesta a Genova insieme al governatore. Gli arresti hanno dato nuova linfa ai comitati che in Liguria si battono contro tutte le nuove opere, dall'Alta velocità alla diga. «No alla fabbrica dei cassoni della nuova Diga. No all'espansione del Porto a Ponente» sono gli slogan del Comitato Pegli Bene Comune che ha già manifestato più volte contro l'opera definita uno «scellerato progetto». A dare una mano al fronte del No in Regione c'è il M5s, con l'ex giornalista del Fatto Ferruccio Sansa, consigliere grillino, in prima linea. Giusto stamattina è previsto mare agitato nell'aula del consiglio regionale, perché va al voto un «decreto omnibus» che contiene anche un impegno di spesa di 57 milioni di euro, finanziato attraverso un mutuo, per la diga di Genova. Grillini e Pd daranno battaglia per bloccare tutto. «No alla diga di Aldo Spinelli, Paolo Emilio Signorini e di Webuild. Martedì in Consiglio Regionale si vota il finanziamento di altri 57 milioni di euro pubblici al progetto. Dobbiamo dire No. Con ogni mezzo» scrive Sansa.
La linea grillina di stoppare tutto è condivisa dal Pd che chiede di stralciare il mutuo da 57 milioni. Al voto non dovrebbero però esserci sorprese, una nota comune dei capigruppo di Fdi, Lega, Fi e lista Toti spiega che la diga, cioè la principale opera finanziata dal Pnrr, «deve rispettare tempi precisi. Perdere questo treno, lasciarla a metà, o anche solo rallentarne la costruzione sarebbe il peggior danno che si possa fare». Stesso messaggio arriva dal sindaco di Genova, Marco Bucci: «È assolutamente necessario che venga completato il finanziamento. Fermare i lavori della Diga significherebbe fermare lo sviluppo del nostro territorio e la competitività dell'Italia».
Il ministro Salvini venerdì sarà a Genova per la prima posa. «Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi ma le inchieste non possono fermare l'Italia - dice Salvini -. Avere un porto più grande significa dare lavoro e aiutare le imprese».
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