Il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato, davanti alle Commissioni parlamentari preposte, che la modifica della legge sui vaccini non arriverà per il tramite di un decreto legge. Il tutto è quindi rimandato a una vera e propria discussione in Parlamento.
"Non utilizzeremo lo strumento del decreto legge - ha specificato questa mattina dinanzi alle Commissioni Affari Sociali della Camera e Sanità del Senato - perché è stata una grande forzatura che non ha consentito un dibattito approfondito e ha creato una grande contrapposizione che poi si è riflessa nel dibattito pubblico con lo schieramento di tifoserie". Un secco "no", quindi, alla diffusione di un dialettica tra schieramenti, che sarebbe poco in grado di affrontare la questione in modo edificante. "L'idea della maggioranza - ha continuato - è di portare la proposta di legge in Parlamento. La modifica del decreto - ha ribadito quindi il membro del 'governo del cambiamento' - avverrà per via parlamentare in tempi adeguati e più brevi possibili".
Poi la precisazione sulle statistiche dell'anno passato: i dati relativi al 2017, secondo quanto sostenuto dallo stesso ministro, hanno fatto registrare dei miglioramenti per ciò che concerne le coperture vaccinali. La fascia più interessata da queste positive novità sarebbe quella compresa tra i ventiquattro e i trentasei mesi. Cambiamenti favorevoli, dunque, soprattutto per le "prime fasce d'età, dove il decreto ha minacciato l'esclusione dall'asilo nido". Inoltre, il vertice del dicastero della Salute dell'esecutivo presieduto dal professor Giuseppe Conte ha voluto sottolineare che "non sono state riscosse sanzioni economiche, tranne 170 euro, e questo significa che ci sono state leve psicologiche, che poi sia stata paura o consapevolezza andrebbe analizzato". Di vaccini, quindi, se ne occuperanno soprattutto deputati e senatori. "Sarà il Parlamento - ha scandito ancora la grillina - ad affrontare il superamento del decreto Lorenzin sull'obbligatorietà delle vaccinazioni. Noi non abbiamo condiviso lo strumento della coercizione e della paura, e crediamo in altri strumenti che adotteremo".
Tra i vari temi toccati durante l'audizione di questa mattina anche quello dell'obesità, che "riguarda - ha raccontato il ministro - il 31% dei bambini, in pratica uno su tre". "Il sovrappeso - ha ribadito l'esponente del MoVimento 5 Stelle - apre la strada a grandi patologie, tra cui soprattutto il diabete, malattie cardiache e anche patologie oncologiche".
La soluzione individuata dal governo è quella di spingere politicamente per l'incentivazione dell'attività fisica. Misure che dovrebbero essere prese per ogni età "ma soprattutto" per i "giovanissimi" e gli "over sessantacinque".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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