Il redde rationem è già partito. Lo scontro tra Cinque Stelle e Lega ormai è definitivamente aperto: sfiducia a Conte, richiesta di spiegazioni da parte del premier a Salvini e capigruppo convocata dalla Casellati per lunedì. Il quadro è chiaro: il governo si avvia verso il baratro che portrebbe portare alle urne in tempi brevi (ottobre) con l'unica incognita di possibili inciuci dietro le quinte tra 5 Stelle e Pd. Il quadro è quello della crisi. E adesso gli attacchi a volte repressi dei 5 Stelle per salvare l'alleanza di governo trovano voce in modo chiaro e duro contro Salvini. Finalmente, verrebbe da dire, i 5 Stelle sono liberi di insultare pesantemente il leader del Carroccio. Ad aprire le danze dell'odio anti-Salvini è un "moderatissimo" Battelli, parlamentare 5 Stelle che su Facebook si lascia andare ad un posto di fuoco: "Se prima degli italiani vengono i sondaggi allora vaffanculo".
Affondo senza giri di parole che di certo non poterà serenità in una maggioranza che non c'è più. Ma al coro del livore si unisce anche Alessandro Di Battista che si prepara ad una campagna elettorale che avrà un obiettivo chiaro accreditarlo come nuovo frontman dei 5 Stelle: "Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del Popolo ma che è schiavo del sistema". Anche lui si iscrive dunque nel registro degli insulti anti-Salvini e prova a serrare le fila di Movimento che pur di racimolare qualche voto in più (nei sondaggi sono in caduta libera) si butta sull'insulto personale su quel ministro che era l'alleato numero uno fino a ieri. E Paola Taverna? La grillina dura e pura non poteva mancare nel coro delle offese a Salvini: "Fa una crisi di governo in costume da bagno raccontando una marea di cazzate e attaccandosi niente poco di meno che al Tav, un’opera che anche i muri sapevano non avremmo mai appoggiato!". Poi il delirio: "Almeno per un paio di mesi è sicuro di non dover andare in Antimafia a riferire su presunte porcate. Per me da oggi sei e sarai sempre un #traditore del popolo italiano". C'è poco da aggiungere a questa catena infinita di insulti sul vicepremier. I grillini forse temono di perdere la poltrona e di non poter ottenere ancora una volta un seggio a Montecitorio o a Palazzo Madama. L'odio forse è dettato da questa paura. E così libero sfogo alle offese. Salvini ha precisato che non attaccherà mai nè Conte, nè Di Maio con i quali ha condiviso "un anno di governo in cui sono state fatte tante cose".
Questione di stile. I Cinque Stelle non apprezzano e rincarano la dose rispondendo così alle voci di un possibile inciucio con il Pd: "Caro Salvini stai vaneggiando, inventatene un’altra per giustificare quello che hai fatto, giullare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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