Un sentimento di allarme prevale fra gli ebrei nei giorni degli attacchi in Medio Oriente e dell'odio montante in Occidente. L'ansia per gli attacchi contro Israele è aggravata dal senso di solitudine politica. Queste le sensazioni che avverte e interpreta una delle figure più autorevoli dell'ebraismo italiano, Ugo Volli, grande semiologo e professore onorario di Filosofia della comunicazione a Torino: «C'è una minaccia diretta - spiega - che ognuno di noi vive, avendo parenti, fratelli o figli in Israele. Poi un livello diverso. Pensavamo che la Shoah avesse insegnato che l'antisemitismo è inaccettabile, ma gli attacchi in stile nazista del 7 ottobre non hanno ricevuto condanne unanimi, anzi abbiamo visto manifestazioni di esplicito appoggio, ed è come se ci fossero state per Eichmann, e anche grandi ambiguità, compresa l'ipocrisia di chi raccomanda non difendetevi troppo, siate proporzionati!. Certi salotti tv poi oggi sono il peggio del Paese. Israele non vuole vendetta, vuole eliminare la possibilità che ciò che è accaduto si ripeta, come nel 1944-'45».
Autore di libri sugli orrori dello sterminio, già critico letterario, Volli è considerato l'erede di Umberto Eco e ha un passato a sinistra: «Ho sempre coltivato un'idea di progresso ma oggi faccio fatica a pensare questa esperienza. Devo guardare la realtà senza tapparmi gli occhi. In Europa vedo governi ambigui, come quello spagnolo, in cui è determinante l'estrema sinistra, altri cerchiobottisti, altri come il governo italiano che si comportano molto bene. Anche il tedesco, forse per le responsabilità storiche». Ha corso molto la storia, se è vero che oggi il primo governo di destra in Italia è quello che difende con più forza le ragioni di Israele quelle degli ebrei italiani. «La destra, con quegli antenati, ha fatto un lungo percorso, iniziato da Fini 30 anni fa. Purtroppo il punto di vista progressista, da solidale che era, è diventato sempre più ostile, riprendendo la posizione dell'Urss e peggiorandola. Anche in Francia o negli Usa. La sinistra di governo ha mantenuto un'ambiguità tattica, con frange degenerate in modo spaventoso. L'Anpi è scesa a patti col diavolo negando lo spirito della resistenza. La sinistra ha tradito la memoria che pensava di rappresentare, chi si arrogava la dignità di discendente dei partigiani ha tralignato. Qualcosa nella storia li ha portati dalla parte dei nazisti».
L'odio per Israele oggi viene esibito perché non è isolato. «Mi ha colpito che alcuni giovani siano andati in giro a togliere dai muri le foto dei piccoli ostaggi. Questo è nazismo, un odio puro che credevamo finito nel '45. Abbiamo visto bambine violentate fino a spezzare loro le ossa, bambini sequestrati, civili sgozzati, uccisi, e qualcuno nelle nostre società ha parlato di quegli orrori come di pagine eroiche.
È atroce, con la nostra libertà di parola manifestano questa gioia e infantile e violenta per una vittoria sanguinosa. Unico motivo di speranza, ora, è la partecipazione dei giovani iraniani al lutto di Israele. L'odio non è fra i popoli, ha mandanti precisi».
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