Il vero problema dell'America: i bagni dei trans

Il presidente Trump ha annunciato che provvederà a revocare le linee guida definite da Obama in persona sull'uso dei bagni in scuole e università da parte degli studenti transgender

Il vero problema dell'America: i bagni dei trans

Il presidente Donald Trump ha annunciato che provvederà a revocare le linee guida definite da Barack Obama in persona (che evidentemente non trovava un modo migliore per mettere a frutto il suo prezioso tempo) sull'uso dei bagni in scuole e università da parte degli studenti transgender. Queste consentivano a chi ha cambiato sesso, ma soprattutto a quanti sono nati maschi e si sentono femmine o viceversa (in ogni caso non più dello 0,3% dei giovani Usa), di utilizzare i bagni «in modo coerente alla loro identità sessuale». In tutta serietà, questo veniva definito dalla precedente amministrazione democratica «assicurare che tutti gli studenti, inclusi i transgender, possano frequentare la scuola in un ambiente libero da discriminazioni».

Risparmiamo al lettore le complesse vicende legate all'intenzione di Trump di trasferire a livello federale le decisioni sull'uso dei bagni pubblici da parte della «comunità Lgbt»: l'unica cosa che vale la pena sapere è che questa annuncia battaglia «in difesa dei diritti». E che fior di diritti! Forse è il caso di osservare che questo genere di irrinunciabili battaglie, combattute nel dorato mondo degli intellettuali mentre nel meno dorato mondo degli americani comuni crescevano disoccupazione e criminalità, ha contribuito al senso di fastidio verso una certa politica «illuminata» che ha permesso all'outsider Trump di arrivare alla Casa Bianca.

Lo stesso Trump che, mentre molti nasi raffinati si arricciavano, metteva in evidenza

che quella disoccupazione e quella criminalità fossero collegate a un'immigrazione senza regole. E va a suo merito che vi si sia dedicato prima che ai bagni transgender che hanno reso ridicola l'America in tutto il mondo.

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