Al vertice in Alaska c'è gelo anche con la Cina

Commercio, Hong Kong e Taiwan sul tavolo ma posizioni lontane. Intesa solo sul clima

Al vertice in Alaska c'è gelo anche con la Cina

New York. Nuovo test per le sempre più burrascose relazioni tra Usa e Cina. Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan hanno dato il via ieri alla due giorni di incontri in Alaska con i due principali diplomatici cinesi, il consigliere di Stato e ministro degli Esteri Wang Yi e il capo della diplomazia del Partito comunista Yang Jiechi. In agenda dossier «caldi» come commercio, diritti umani a Hong Kong e nella regione cinese dello Xinjiang occidentale, Taiwan, situazione nel Mar Cinese Meridionale, coronavirus ma anche cyber-attacchi contro gli Stati Unito, fino alla coercizione economica nei confronti degli alleati di Washington. «Azioni - ha affermato Blinken da Anchorage - che minacciano l'ordine basato sul diritto che mantiene la stabilità globale». «Abbiamo parlato di come il comportamento aggressivo e autoritario del Dragone stia sfidando la stabilità, la sicurezza e la prosperità della regione indo-pacifica». «Non c'è spazio perchè la Cina scenda a compromessi su questioni relative alla sicurezza sovrana e ai suoi interessi fondamentali», ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian.
Gli Stati Uniti non vogliono un «conflitto» con la Cina ma sono favorevoli a una «concorrenza dura», ha affermato un consigliere della Casa Bianca, nel primo incontro con la controparte cinese.
La strada sembra tutta in salita: un alto funzionario del governo Usa ha descritto i colloqui come un'opportunità per «fare il punto della situazione», ma non sono attesi annunci di rilievo. L'ambasciatore cinese negli Usa, Cui Tiankai, ha detto che il suo Paese «non ha grandi aspettative».
Secondo il Wall Street Journal, nel caso in cui i colloqui in Alaska dovessero chiudersi positivamente, la Cina punta a definire per aprile un incontro virtuale tra il presidente Xi Jinping e il collega americano Joe Biden. Evento che dovrebbe tenersi intorno alla Giornata della Terra del 22 aprile per dimostrare che entrambi i leader puntano sulla lotta al cambiamento climatico. Proprio questo è uno dei pochi temi su cui c'è attesa per l'ipotesi di un lavoro congiunto tra le due potenze, le quali per il resto sono arrivate ad Anchorage con priorità diverse.

Pechino punta a fare pressioni sugli Usa affinché revochino molte delle politiche penalizzanti introdotte da Trump, Washington vede l'incontro come un'occasione per presentare le lamentele americane su libertà represse, violazioni e guerra informatica.

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