Non si vedevano e non si sentivano da oltre due mesi e mezzo, i due Spinelli, padre e figlio. Solo ieri Aldo (foto), 84 anni, ai domiciliari dal 7 maggio con l'accusa di corruzione, ha potuto incontrare Roberto, anche lui indagato ma non sottoposto a misura cautelare. Dopo aver ricevuto diversi no dal giudice per le indagini preliminari, l'avvocato Sandro Vaccaro ha ottenuto l'autorizzazione all'incontro, ma per un massimo di un'ora e alla presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria. Il legale riferisce di una commozione iniziale per un abbraccio che i due attendevano da tempo. Anche se il giudice l'ha autorizzato per un'unica volta. Affinché padre e figlio possano rivedersi infatti, il legale dovrà fare un'altra istanza al Tribunale, dagli esiti imprevedibili. «Neppure ai mafiosi al 41bis concedono solo un'ora», ha detto Vaccaro che avrebbe preferito un tempo più lungo. Spinelli deve restare ancora ai domiciliari, secondo il Tribunale del Riesame che ha rigettato l'istanza di revoca, perché c'è il rischio che possa reiterare il reato. I giudici, dopo aver confermato gli arresti a Toti, ritengono che anche la misura cautelare inflitta all'84enne sia ancora l'unica «adeguata» a garantire che non commetta condotte «analoghe». L'imprenditore è accusato di aver elargito 74mila euro di finanziamenti - trasparenti e tracciati - ai comitati elettorali di Toti, in cambio di favori, tra cui il rinnovo trentennale della concessione del Terminal Rinfuse alla sua società. Per i pm avrebbe anche corrotto con regali, soldi e viaggi a Montecarlo, l'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini, ai domiciliari dopo 70 giorni di carcere. L'anziano imprenditore che sperava di poter riottenere la libertà con la richiesta, avanzata dai suoi legali, di sostituire i domiciliari con una interdittiva che lo avrebbe tenuto lontano dalle aziende, attraverso cui aveva finanziato il governatore. Ma per il Riesame «le cariche rivestite nelle società» non c'entrano con gli illeciti contestati. Le «gravi e reiterate condotte» sarebbero state «consumate nel suo interesse».
Contro l'ordinanza del Riesame che ha lasciato ai domiciliari anche Toti, la stessa che il ministro Nordio ha detto di «non aver capito», il legale del governatore Stefano Savi ha depositato il ricorso in Cassazione. Ma sulla valutazione delle future mosse del governatore si attende la fissazione a breve dell'incontro con il ministro Matteo Salvini, autorizzato dal giudice ma slittato a causa della seconda ordinanza cautelare notificata tre giorni fa al presidente con la nuova accusa di finanziamento illecito ai partiti. Contestazione che riguarda fatti già emersi nel primo arresto, relativi agli spot elettorali pagati da Esselunga, ma riletti dai pm con la lente di un ulteriore reato.
Di certo c'è che i segretari regionali dei partiti del centrodestra in Liguria si riuniranno venerdì prossimo a Genova con il presidente ad interim della Regione Alessandro Piana: «Alla luce dei recenti sviluppi che hanno coinvolto il presidente, saranno analizzate le implicazioni politiche e amministrative per garantire la continuità e l'efficienza nella gestione della Regione».
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