Vertice a sorpresa tra Di Maio e Zingaretti: "Clima positivo"

Colloquio tra il leader del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico: l'incontro è servito per definire i prossimi obiettivi del governo

Vertice a sorpresa tra Di Maio e Zingaretti: "Clima positivo"

Un vertice a sorpresa, che si è svolto "in un clima molto positivo e costruttivo". Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti hanno avuto un incontro a Palazzo Chigi: al centro del colloquio, durato 45 minuti, si è parlato della situazione politica generale. È stata inoltre colta l'occasione per avviare i discorsi relativi alla definizione dei prossimi obiettivi di governo. Lo si apprende da una nota congiunta degli staff dei due leader politici. Si tratta del primo summit dopo le fuoriuscite che hanno causato non poche tensioni all'interno del Movimento 5 Stelle. Non è da escludere che si sia parlato anche della stabilità dell'esecutivo: considerando anche le ulteriori possibili espulsioni, la maggioranza rischia seriamente di essere appesa a un filo.

Prima del vertice il segretario del Partito democratico ha avuto un incontro con Papa Francesco: "Un bellissimo colloquio sulle cose di cui gli Anni Venti appena iniziati hanno bisogno: pace, giustizia sociale, equità, sviluppo sostenibile. Faremo di tutto per essere coerenti".

Caos M5S

Nel frattempo i grillini continuano a vivere una fase molto delicata. Nella giornata di martedì 7 gennaio è prevista l'ennesima resa dei conti: a Roma dovrebbe tenersi un incontro tra i vertici pentastellati per discutere delle espulsioni di almeno 8 parlamentari che non sono in regola con le linee previste dallo statuto. Alla Camera sarebbero in 6 a non aver restituito nulla nell'arco del 2019: si tratta di Nicola Acunzo, Nadia Aprile, Santi Cappellani, Flora Frate, Paolo Romano e Andrea Vallascas. Sotto la lente di ingradimento sono finiti pure coloro che hanno provveduto a versare ma non hanno ancora rendicontato: Cristiano Anastasi (28mila euro), Deledda Bogo (24mila euro) e Luigi Di Marzio (30mila euro). A loro si aggiungono Mario Michele Giarrusso (molto critico con i vertici specialmente in questi giorno) e Alfonso Ciampolillo, già nel mirino dei probiviri qualche mese fa.

L'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano fa notare come in realtà solo un grillino su due sia perfettamente in regola. Tra i ritardatari vi sarebbero anche profili di spicco che rivestono importanti cariche: Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia) e Paola Taverna (senatrice 5S e vicepresidente del Senato), giusto per citarne due.

Ad aver ricevuto la mail di mancato rispetto della scadenza di fine anno sono stati dunque in molti tra ministri, parlamentari, presidenti della Camera, senatori, facilitatori e dissidenti. In totale sono 170 nomi su 316 eletti: più della metà è fuori regola. E il Movimento 5 Stelle finisce ancora nel caos.

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