Il vertice tra Speranza e Aifa sulle trombosi di AstraZeneca

Oggi riunione dal ministro con i tecnici. Domani Ema può ufficializzare la correlazione fra i trombi e il siero

Il vertice tra Speranza e Aifa sulle trombosi di AstraZeneca

Sul foglietto illustrativo di Vaxzevria, il vaccino AstraZeneca, la trombosi ora è solo un'avvertenza ma a breve potrebbe rientrare tra i possibili effetti collaterali. A stabilirlo sarà Ema, il cui intervento è atteso domani, o comunque entro questa settimana. È probabile che venga ammessa una correlazione tra i casi di trombo e la somministrazione del vaccino.

Al momento nessuno studio scientifico denuncia né un nesso tra il siero e i decessi né un'anomalia nei numeri delle complicazioni post-iniezione. Eppure è evidente che qualcosa non quadra.

La psicosi non si placa e l'Europa continua a sollevare dubbi, tanto che la Germania stoppa le somministrazioni agli over 60 e l'Olanda ferma tutte le iniezioni in attesa di chiarimenti per non sprecare dosi. La Slovenia tentenna e la Francia, per precauzione, ha deciso di somministrare il vaccino oxfordiano solo agli under 55. La decisione sul limite di età tuttavia non sembra molto sensata. O meglio, ha senso se si parla di «efficacia» (più bassa sugli over 65 rispetto agli altri vaccini) ma è ingiustificata se si parla dei «rischi»: tra i 61 casi di trombosi cerebrali avvenuti in Europa su persone che si erano vaccinate da poco, la maggior parte riguarda infatti una fascia di età compresa fra i 18 e i 49 anni.

E anche gli ultimi casi «sospetti» segnalati in Italia riguardano persone al di sotto dei 50 anni. A Patti (Messina) è in condizioni gravissime per trombosi un avvocato di 45 anni che si era da poco vaccinato e la Procura ha aperto un'inchiesta. L'uomo già dopo il vaccino accusava forti mal di testa. Poi il peggioramento e a Pasqua la trombosi. Al San Martino di Genova è invece morta un'insegnante di 32 anni, vaccinata il 22 marzo e arrivata al pronto soccorso con una forte emorragia cerebrale da trombosi. Sono scattate le procedure di controllo e verifica: difficile stabilire ora un collegamento, può essere casualità, predisposizione o altro. I due casi sono stati segnalati ad Aifa che tuttavia al momento preferisce non pronunciarsi. Oggi pomeriggio tuttavia i tecnici dell'Agenzia del farmaco parteciperanno al tavolo ministeriale indetto per analizzare una possibile correlazione tra casi mortali e vaccinazioni e prendere, eventualmente, una decisione sull'utilizzo o meno di Vaxzevria. In ogni caso l'intenzione è quella di proseguire le vaccinazioni anche durante le verifiche. «Non dobbiamo preoccuparci - sostiene il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri -. Hanno notato dei casi di trombosi, ma si tratta di numeri esigui rispetto alle dosi inoculate. Peraltro, va accertata la reale correlazione causa-effetto. Prendiamo decisioni politiche sulla base di evidenze scientifiche». Non fermeremo AstraZeneca come ha fatto l'Olanda. Bisogna andare avanti con la vaccinazione».

Eppure quell'imperat così certo - «andare avanti» - comincia a vacillare. Possibile che i casi di trombo (mortali o meno) siano tutti una coincidenza? Possibile dire scientificamente che sarebbero accaduti comunque a prescindere dalla vaccinazione? Durante la riunione di oggi il ministro Roberto Speranza e i suoi valuteranno anche se seguire o meno la linea europea e stabilire dei limiti sull'età di somministrazione.

Nel coro di chi solleva dubbi e cerca risposte manca tuttavia una voce fondamentale: quella di AstraZeneca. A questo punto, sostiene anche Roberto Burioni del San Raffaele di Milano, «il silenzio di AstraZeneca è a mio giudizio intollerabile». Il virologo posta su Twitter un lungo articolo pubblicato sul National Geographic in cui si evidenzia come, con questo modo di comunicare, AstraZeneca induca sempre di più i Paesi a voltare le spalle a un vaccino ancora promettente per combattere la pandemia.

Va

dritta per la sua strada la Gran Bretagna che, su 18 milioni di vaccinazioni AstraZeneca, conta sette casi di persone morte per trombosi. L'ente regolatore britannico non vede il nesso causale fra il vaccino e il decesso.

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