Dopo mesi di polemiche e proteste rinfocolate dalla sempre più massiccia immigrazione di profughi in arrivo soprattutto dalla Siria, i ministri dell'Interno dell'Unione europea si sono riuniti ad Amsterdam per cercare un'intesa sulla gestione dei flussi senza rinunciare agli accordi di Schengen.
Un vertice che prova a fare scudo al trattato sulla libera circolazione delle persone sul territorio dell'Unione Europea: "Alla fine di questa giornata di lavoro Schengen è salva per ora", ha detto Angelino Alfano, "Abbiamo poche settimane per evitare che si dissolva tra gli egoismi nazionali". Una frase subito smentita dall'Austria, secondo cui Schengen "sta per saltare". "Ciascuno è consapevole che l’esistenza dello spazio Schengen è in bilico, e che deve succedere qualcosa velocemente", ha detto la ministra dell’Interno austriaca Johanna Mickl-Leitner.
Di fatto, però, con il vertice di oggi gli Stati membri hanno chiesto alla Commissione Ue di "sospendere" Schengen per salvare gli accordi, preparando "le procedure per l’attivazione dell’articolo 26". Come prevede lo stesso trattato, infatti, in caso di emergenza è possibile estendere i controlli alle frontiere interne fino a due anni. Insomma: per ora si consentirebbero il ripristino dei controlli, rimandando l'eventuale messa in discussione del trattato al futuro.
Soprattutto dalla Germania, però, arrivano pressioni per escludere dai trattati la Grecia, rea a loro dire di non fare abbastanza per controllare gli arrivi e assicurarsi che arrivino solo persone che hanno diritto di richiedere asilo. "Sarebbe l'inizio dello sgretolamento dell'Europa unita", ha detto Alfano a proposito della questione, "L'Europa deve rimanere ad assetto stabile, perché avere pezzi di Europa dentro e altri pezzi fuori vorrebbe dire mettere a rischio l'Unione. Il bivio dell'Europa è se andare avanti o stare indietro. Se si rimane indietro non c'è chance che il progetto di integrazione europea possa consolidarsi".
"Noi eserciteremo pressione sulla Grecia affinché faccia i suoi compiti", ha ribadito il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere, "Vedremo a che risultati si arriverà nelle prossime settimane. Vogliamo mantenere Schengen. Vogliamo soluzioni comuni europee, ma il tempo stringe". "Basta con questo ingiusto gioco di accuse", insorge il ministro greco alle Politiche migratorie, Yoannis Mouzalas, secondo cui carenze e ritardi in molti casi non dipendono da Atene.
"Non esiste un piano per escludere la
Grecia dall’area di Schengen, non esiste nemmeno tale possibilità secondo le regole sulle frontiere esistenti", ha tagliato cordo la portavoce della Commissione europea responsbile degli affari interni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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