Chiuso il capitolo dei presidenti di Camera e Senato, ora le attenzioni sono riservate a un altro passaggio istituzionale molto importante. Questa fase riguarda i partiti dell'opposizione, a cui spettano diversi posti di rappresentanza all'interno del Parlamento italiano. Su questo fronte è già partito lo scontro tra le forze dell'opposizione, che nelle prossime ore giocheranno una sfida delicata. Dai vicepresidenti ai questori: ecco cosa c'è da sapere sul Consiglio di Presidenza e sull'Ufficio di Presidenza.
Le funzioni del Consiglio di Presidenza
Il Consiglio di Presidenza rappresenta il vertice amministrativo del Senato. È composto dal presidente, da quattro vicepresidenti, dai tre senatori questori e dagli otto senatori segretari. Si tratta di un'entità cruciale che è chiamata a svolgere compiti di rilievo come la delibera del progetto di bilancio del Senato, le variazioni degli stanziamenti e il conto consuntivo.
Altre funzioni sono la delibera delle sanzioni nei confronti dei senatori, l'esame delle questioni deferite dal presidente e - su proposta del presidente - la nomina del segretario generale e dei vicesegretari generali. Inoltre il Consiglio di Presidenza approva i regolamenti interni e adotta una serie di provvedimenti per quanto riguarda il personale.
Il Collegio dei questori al Senato
I questori sovrintendono collegialmente alla polizia, ai servizi del Senato e al cerimoniale. Si occupano di predisporre non solo il progetto di bilancio, ma anche il conto consuntivo di Palazzo Madama. Le mansioni previste non finiscono qui: provvedono alla gestione dei fondi a disposizione del Senato e possono procedere in questa direzione pure singolarmente nei casi previsti dai regolamenti interni dell'amministrazione.
Le funzioni dell'Ufficio di Presidenza
L'Ufficio di Presidenza rappresenta l'organo collegiale di direzione politico-amministrativa della Camera. A presiederlo è il presidente di Montecitorio. Ne fanno parte i quattro vicepresidenti, i tre deputati questori e almeno otto deputati segretari. Va però detto che il numero di questi ultimi può essere elevato con l'obiettivo di consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari.
Deve dedicarsi alla deliberazione del progetto di bilancio preventivo e del rendiconto consuntivo della Camera. Inoltre irroga sanzioni nei confronti dei deputati che non abbiano rispettato il regolare andamento delle discussioni o l'ordine delle sedute. Tra le altre cose autorizza la costituzione o la permanenza di gruppi parlamentari in deroga al requisito numerico di 20 deputati e adotta i regolamenti e le altre norme relative alla disciplina del contenzioso giurisdizionale.
I segretari della Camera
Gli otto deputati segretari collaborano con il presidente per garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto in Assemblea. Sovrintendono alla redazione del processo verbale, si occupano di formare l'elenco dei deputati iscritti a parlare, registrano i singoli voti, assicurano il giusto andamento dei lavori della Camera e procedono agli appelli.
L'elezione dei vicepresidenti di Senato e Camera
Nella seduta successiva a quella dell'elezione del presidente del Senato si procede all'elezione dei componenti del Consiglio di Presidenza. Come funziona? Ciascun senatore deve scrive sulla scheda due nomi per i vicepresidenti, due per i questori e quattro per i segretari. Verrà eletto chi riuscirà a ottenere una quantità maggiore di voti. Si può ricorrere all'elezione di altri segretari (non superiori ad altri due) in caso di scarsa rappresentatività dei gruppi parlamentari nel Consiglio di Presidenza.
Per la costituzione dell'Ufficio di Presidenza ogni deputato esprime sulla propria scheda le proprie preferenze, indicando due nomi per i vicepresidenti, due per i questori e quattro per i segretari. Viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti al primo scrutinio.
Lo scontro tra le opposizioni
Sullo sfondo si sta consumando una vera e propria diatriba nel campo dell'opposizione. Azione e Italia Viva sospettano che ci sia un accordo blindato tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle per tenere fuori il Terzo Polo dalle cariche che tradizionalmente spettano alle opposizioni. Matteo Renzi ha parlato di "una grave ferita istituzionale, di un'inaudita gravità" nel caso in cui tutto ciò si verificasse. E a quel punto si punterebbe al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica).
La richiesta del Terzo Polo è quella di rispettare gli accordi istituzionali e di garantire tutte le minoranze in Parlamento. Tanto che Renzi ha evocato la possibilità di rivolgersi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella "se Pd e 5 Stelle ci tenessero fuori". Sul presunto asse tra dem e grillini si è espresso anche Carlo Calenda: "Se Pd e M5S, come sembra, faranno l'accordo per spartirsi tutte le vicepresidenze di Camera e Senato destinate all'opposizione, noi non parteciperemo al voto".
Per quanto riguarda le vicepresidenze dei due rami del Parlamento vengono dati in vantaggio Nicola Zingaretti del Partito democratico e Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle. Si fanno altri nomi come il dem Alessandro Zan per la Camera e la grillina Alessandra Todde.
Altra ipotesi è quella di Bruno Astorre del Pd come possibile questore di Palazzo Madama. Ma sono tutte ipotesi che nelle prossime ore si dovranno trasformare in conferme o smentite. E gli equilibri dell'opposizione ballano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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