Che dietro agli attacchi dei violenti in piazza durante le manifestazioni degli scorsi giorni in varie città italiane non ci sia una regia unica era apparso abbastanza chiaro, ma il Viminale non accenna a dire quali saranno le modalità che saranno usare per bloccare le frange estremiste.
Ieri al ministero dell'Interno, alla presenza del ministro Luciana Lamorgese, del viceministro all'Interno, Matteo Mauri, dei vertici delle Forze di Polizia e degli organismi di informazione di sicurezza e del Sottocapo di Stato maggiore della Difesa si è tenuto il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel cui corso è stata fatta un'analisi della situazione relativa agli scontri.
Ciò che è emerso è che le aggressioni e gli atti vandalici sono spesso «riconducibili a gruppi antagonisti di destra e di sinistra, a esponenti delle tifoserie ultras e a elementi della criminalità». Di tutto un po' insomma. Ieri la Lamorgese ha riferito in aula al Senato spiegando come «accanto a proteste civili ci siano stati anche inqualificabili episodi di violenza e guerriglia urbana connotati da atti di vandalismo», presi come «occasionale pretesto« per generare il caos. Le evidenze investigative mostrano come a Napoli, Roma, Milano e Torino gli attacchi siano arrivati da ambienti dei centri sociali, come da quelli dell'estrema destra e ancora dalla criminalità organizzata e dagli anarchici, così come da extracomunitari e giovani studenti, anche minorenni. Tutti uniti solo da una «tematica negazionista», ha detto il ministro.
Qual è dunque l'intenzione del Viminale? «Assicurare al parlamento che la situazione è seguita con la massima attenzione» e che si terrà «in considerazione ogni minimo allarme affinché non sia turbato un clima già scosso dalle conseguenze della seconda ondata pandemica». Insomma, si respingerà «ogni tentativo di aizzare la protesta». Le modalità il ministro, però, non le ha spiegate. Critiche sono arrivate da ogni gruppo politico, compresa Italia Viva, con il senatore Vincenzo Carbone che puntualizza che «i teppisti debbono essere assicurati alla legge».
Il senatore leghista Gian Marco Centinaio ha parlato di «intervento troppo breve» del ministro. «Non posso pensare che non sappiate chi sono queste persone - ha chiarito -. Perché non prevenire, dunque? Non vorrei che qualcuno tollerasse questi atti per poi arrivare a vietare qualsiasi manifestazione. Ciò che appare è forse una scarsa organizzazione, mentre la polizia continua a chiedere maggiori tutele. Peraltro, anche il presidente del Copasir, Raffale Volpi, ha chiarito che il Comitato ha portato l'attenzione sul momento di particolare tensione ed è «pronto a dare il suo contributo originale all'interesse del Paese in un particolare momento di criticità economica e sociale». Dopo il caos dei giorni scorsi ci si aspettano nuovi scontri. Oggi alle 17 l'attenzione è alta per a Milano.
In via Giancarlo Clerici angolo Fulvio Testi si chiameranno a raccolta diverse sigle che vanno dai «Gilet arancioni Lombardia» fino agli «Ultimi sovrani». Sul web si parla di «corteo guidato con ogni mezzo disponibile».
Oggi alle 18 ad Albano laziale altra manifestazione delle categorie danneggiate dalle misure di governo. Domani alle 19 sotto la torre pendente a Pisa evento organizzato dalle imprese.
L'attesa, però, è per il 2 novembre, quando i ristoratori si riuniranno in piazza del Popolo a Roma, provenienti da tutta Italia. Il rischio, anche lì è che arrivino i soliti violenti a vanificare una protesta pacifica.
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