Virus, Zingaretti: "Guarito e immunizzato". Poi la retromarcia

Zingaretti, nel corso di una videoconferenza in cui è apparso con indosso una mascherina, conferma di essere guarito e immune dal coronavirus. Pochi istanti dopo, però, ritratta

Virus, Zingaretti: "Guarito e immunizzato".  Poi la retromarcia

"Sono guarito". Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che il 7 marzo aveva annunciato di aver contratto il coronavirus, ora nel corso di una videoconferenza in cui è apparso con indosso una mascherina, conferma di stare bene.

Il presidente della Regione Lazio si è convinto, ormai, di essere immunizzato:"La scienza medica - dice - conferma che dopo aver contratto il virus si sviluppano anticorpi che rendono l'individuo immune". E allora perché indossare la mascherina? "Pur avendo conferme, è bene tenere alcune precauzioni che seguo anche io soprattutto nella dimensione del rapporto pubblico, e per essere esempio per tutti". Ma non solo. I motivi di questo improvviso dietrofront sono essenzialmente due. Anzitutto "siamo in presenza di qualcosa di sconosciuto". In secondo luogo Zingaretti confessa di portare la mascherina "per solidarietà e rispetto a coloro che mi circondano e per dare l'esempio".

Il segretario del Pd, in un videomessaggio sui social, aveva rivelato d'essere risultato positivo al Covid-19 e aveva spiegato: "La Asl sta contattando le persone che sono state più vicine al lavoro, per i colloqui e le verifiche del caso. Ho informato il vicepresidente Leodori della giunta regionale per mandare avanti il lavoro e il vicesegretario del Pd Orlando, che seguirà tutte le attività politiche". Zingaretti, infatti, prima di quel momento, aveva rassicurato gli italiani presenziando a vari eventi pubblici. Il 24 febbraio, dopo un incontro con il sindaco Virginia Raggi e i prefetti del Lazio, si era raccomandato di"aumentare in ogni modo possibile l’informazione e la sanificazione dei luoghi pubblici". Nulla di più tant'è vero che, due giorni dopo a Ostia aveva inaugurato la "Palestra della legalità" a Ostia, con tanto di foto, strette di mano e abbracci.

Il 27 febbraio, noncurante del pericolo, aveva accolto l'invito del sindaco Beppe Sala ed era andato a farsi un aperitivo a Milano. "Non perdiamo le nostre abitudini, non possiamo fermare Milano e l’Italia. La nostra economia è più forte della paura: usciamo a bere un aperitivo, un caffè o per mangiare una pizza", aveva detto. E ancora: "Non bisogna distruggere la vita o diffondere il panico. Coraggio, reagiamo e uniti ce la faremo!".

E, per concludere, il 4 marzo scorso, ossia tre giorni prima di annunciare la sua positività al coronavirus, Zingaretti si trovava ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. Insomma, non esattamente un esempio da seguire. Anzi.

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