Volantini da Seul: l'ira di Kim. Bombardate strade e ferrovie

Depliant lanciati con i droni. Accuse sulle ricchezze del leader del Nord

Volantini da Seul: l'ira di Kim. Bombardate strade e ferrovie
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La Corea del Nord ha fatto saltare in aria alcune infrastrutture stradali che la collegano alla Corea del Sud lungo la zona demilitarizzata coreana (Dmz), una fascia di circa 250 chilometri di lunghezza e 4 di larghezza che separa i due Stati. Nonostante il nome, la Dmz è una delle aree più militarizzate al mondo, con truppe e armamenti pesanti su entrambi i fronti. Secondo i capi di stato maggiore congiunti di Seul (Jcs), le demolizioni, che avrebbero lo scopo di isolare il Nord dal Sud, hanno interessato sezioni di strade e ferrovie (inutilizzate da anni) nelle zone di Gyeongui e Donghae intorno a mezzogiorno di ieri. In risposta, l'esercito sudcoreano ha sparato colpi di avvertimento verso il confine, dichiarando di «monitorare attentamente i movimenti dei militari» e di «essere pronto a qualsiasi scenario».

Le esplosioni sono avvenute pochi giorni dopo che la Corea del Nord ha accusato Seul di aver inviato droni con volantini di propaganda su Pyongyang (che insistevano sulle ricchezze di Kim). Venerdì scorso, il ministero degli Esteri nordcoreano ha affermato che la Corea del Sud, definita come «lo Stato più ostile e malvagio», ha compiuto «una grave provocazione politica e militare infiltrando droni nella capitale e diffondendo volantini di propaganda in diverse occasioni». Non è chiaro che tipo di droni siano stati usati dal Sud o forse dagli attivisti anti-nordcoreani che in passato hanno usato palloni aerostatici per lo stesso scopo. Kim Yo Jong, la potente sorella del leader della Corea del Nord, ha avvertito che la Corea del Sud «dovrà pagare un caro prezzo». L'esercito di Seul ha inizialmente negato l'accusa, ma ha poi evitato ulteriori commenti, mentre Pyongyang ha avvertito che considererà «una dichiarazione di guerra» ogni futura incursione aerea.

Nel dicembre 2022 la Corea del Sud ha fatto decollare jet da combattimento dopo che cinque droni nordcoreani sono stati avvistati nell'area metropolitana di Seul. Proprio per difendersi da eventuali attacchi, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha recentemente annunciato di aver sviluppato il sistema laser anti-drone «Block-I», che sarà operativo entro la fine dell'anno e sarà capace di abbatterli con un raggio laser efficace e economico (si parla di circa 1,5 dollari a colpo).

La tensione tra le due Coree è salita dall'inizio dell'anno, quando Kim Jong Un ha dichiarato il Sud il «principale nemico del suo Paese». Negli ultimi mesi, il Nord ha piazzato nuove mine, eretto barriere anticarro e schierato missili capaci di trasportare testate nucleari lungo il confine. La situazione si è poi ulteriormente infuocata dopo l'incontro ufficiale tra Kim Jong Un e Vladimir Putin avvenuto lo scorso giugno. I due leader hanno stretto un accordo di maggiore collaborazione in ambito militare.

Mentre Yoon Suk Yeol, che del suo mandato ha consolidato i rapporti con gli Stati Uniti, ha avviato varie esercitazioni militari su larga scala congiunte con Washington e Tokyo denominate «Freedom Edge».

Queste esercitazioni, che comprendono sia simulazioni di comando al computer - esercizi virtuali che permettono alle forze armate di testare strategie e tattiche in scenari simulati senza l'uso di truppe sul campo - sia manovre reali, con l'uso di soldati, aerei da combattimento e navi, compresa la portaerei statunitense a propulsione nucleare Theodore Roosevelt, mirano a rafforzare le difese contro un eventuale attacco di Kim.

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