New York - Battuta d'arresto per lo sviluppo delle vetture a guida autonoma di Uber. L'App di servizio auto con conducente ha deciso di sospendere i test dopo l'incidente mortale avvenuto a Tempe, in Arizona, che ha provocato la morte di una donna. Per ora si sa solo che tutto è accaduto domenica sera: secondo la polizia la macchina stava viaggiando in modalità autonoma, anche se con un pilota a bordo per motivi di sicurezza e ha travolto una passante che stava attraversando la strada fuori dalle strisce. La donna, identificata come Elaine Herzberg, 49 anni, è stata portata in ospedale dove è morta poco dopo per le ferite riportate. Le forze dell'ordine stanno indagando sull'incidente, e anche la National Transportation Safety Board ha inviato un team di investigatori sul posto. La società californiana, da parte sua, ha confermato che «sta collaborando pienamente». Intanto, però, ha sospeso tutti i test nelle città in cui sono in corso: San Francisco, Pittsburgh, Phoenix e Toronto. La Ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, ha commentato su Twitter: «Notizie incredibilmente tristi dall'Arizona. Un pensiero alla famiglia della vittima mentre lavoriamo per capire cosa sia successo». I media Usa hanno spiegato che si tratta della prima morte di un pedone provocata da un auto a guida autonoma, tecnologia a lungo sponsorizzata dai suoi sostenitori proprio come mezzo per ridurre drasticamente il numero delle persone a piedi decedute in incidenti stradali, arrivate a 40mila l'anno scorso. Anche se non è la prima volta che un'auto «self-driving» è collegata al decesso di una persona: il caso riguarda Tesla e il suo Autopilot, ed è avvenuto nel 2016, quando una vettura si è schiantata contro il rimorchio di un camion su una strada della Florida provocando la morte dell'uomo che era a bordo. Dopo una lunga indagine, però, le autorità federali hanno confermato la tecnologia non era responsabile.
E non è neppure la prima volta che Uber sospende i test: un anno fa lo stop temporaneo è arrivato dopo un incidente di una Volvo XC90 con un altro veicolo in Arizona, che però non ha provocato feriti gravi. In quel caso la responsabilità è stata del guidatore al volante dell'altra macchina, così le sperimentazioni sono ripartite. Proprio l'Arizona consente già alle auto a guida autonoma di operare senza un pilota di sicurezza al volante, diventando il luogo prediletto dalle aziende del settore. Sin dalla fine dello scorso anno Waymo, la controllata di Alphabet (holding proprietaria di Google), ha utilizzato questo sistema per il trasporto di passeggeri. L'incidente avvenuto in Arizona rappresenta solo l'ultimo in ordine di tempo dei problemi che riguardano la società di San Francisco. Nel novembre scorso Uber è finita nel mirino delle critiche per essersi fatta rubare i dati sensibili di 57 milioni tra clienti e dipendenti, e aver pagato un riscatto di 100mila dollari agli autori del furto affinché non divulgassero la notizia, invece di rendere noto l'attacco hacker.
E ancora prima per lo scandalo
sugli abusi sessuali a causa del quale il fondatore ed ex Ceo Travis Kalanick si è dimesso, prima dell'arrivo di Khosrowshahi. E poi c'è la causa contro Waymo e la quotazione in Borsa, ma anche la disputa legale a Londra.
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